Alpages Ouvert 4 appuntamenti alla scoperta di nuovi alpeggi
La 24ª edizione di Alpages Ouverts permetterà di visitare gli alpeggi Tsanté de Guerraz, Eau Noire, Comboé e Pietra Bianca
Formula che vince non si cambia e così anche quest’anno gli Alpages Ouverts torneranno con quattro appuntamenti alla scoperta di quattro nuovi alpeggi per portare turisti e valdostani a scoprire cosa si nasconde dietro a un boccone di Fontina.
Un’iniziativa, Alpages Ouverts, «che permette di valorizzare la nostra agricoltura a tutto tondo, iniziando dalla passeggiata per raggiungere gli alpeggi» sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Carrel.
«Un’occasione ideale per accompagnare il visitatore alla scoperta del lavoro e della passione che si celano dietro a ogni assaggio e ad ogni prodotto che finisce sulle nostre tavole – aggiunge l’assessore -, ma anche un’occasione per cogliere appieno l’impegno e la professionalità di tutto un settore che contribuisce a salvaguardare il nostro territorio».
«Dura da tanti anni perché presentiamo un mondo autentico, non uno spettacolo ad arte» evidenzia Edi Henriet, direttore dell’Arev che organizza da 24 anni l’iniziativa, sostenuto dall’assessorato e insieme agli allevatori che ogni anno si propongono con il proprio alpeggio.
«Mostriamo una produzione non standardizzata, ma che sintetizza il savoir faire degli allevatori» aggiunge.
Il presidente dell’Arev, Omar Tonino, spiega che si cerca di mantenere sempre la stessa formula, «ancora molto attuale. Le persono sono sensibili a ciò che mangiano, noi rivendichiamo la nostra autenticità».
Tonino sottolinea come in questi anni in cui siamo tutti soggetti al cambiamento climatico, «l’agricoltura e la zootecnia fanno bene alla montagna, la nostra presenza negli alpeggi in quota è importante per il mantenimento del territorio».
Alpages Ouverts 2023
Tra le novità di quest’anno Henriet sottolinea una maggiore attenzione alle animazioni per i bambini e il potenziamento delle divulgazioni sulla produzione con approfondimenti sulla tecnologia di produzione della Fontina e degli altri prodotti.
Quattro gli appuntamenti in programma in quattro nuovi alpeggi «per far conoscere tutti gli angoli della nostra regione anche dal punto di vista naturalistico».
Ci sono due realtà in zone più frequentate e altri due in valloni incontaminati a testimonianza «di come l’attività agricola ben si inserisce nel contesto naturale senza portare via nulla, ma anzi restituendo risorse e manutenzione» dice Henriet.
Il calendario
Per il primo appuntamento, sabato 29 luglio, sarà proprio il presidente dell’Arev, Omar Tonino, a fare gli onori di casa aprendo le porte del suo alpeggio Tsanté de Guerraz, nel vallone di Torgnon, accessibile anche a persone con disabilità.
Sabato 5 agosto si guarderà il Cervino dritto in faccia dall’alpeggio Eau Noire, nel comune di Valtournenche, condotto da Dietrich Millesi e raggiungibile anche questo da persone con disabilità.
Venerdì 11 agosto si cambia completamente panorama salendo nel vallone di Combé, a Charvensod, per conoscere l’omonimo alpeggio delle famiglie Meccheri e Malcuit.
Per l’ultimo appuntamento, giovedì 17 agosto, ci si sposta in bassa Valle, all’alpeggio Pietra Bianca, a Fontainemore, ai margini della Riserva Naturale del Mont Mars, condotto da Alfredo Girod.
Il programma delle giornate
Gli allevatori, a partire dalle 10, mostreranno ai partecipanti la vita in alpeggio, tecniche e tecnologie per la produzione della Fontina e di altri formaggi, attraverso una serie di percorsi tematici guidati da esperti dell’Arev.
La visita guidata si concluderà con un approfondimento paesaggistico e naturalistico del Corpo forestale.
Durante la giornata ci saranno animazioni per bambini e tutto culminerà con un po’ di musica e la degustazione dei prodotti dell’alpe e della carne valdostana, attorno alle 12.
Maggiori informazioni www.arev.it
Le condizioni degli alpeggi
Dopo un’estate disastrosa dal punto di vista delle condizioni meteo che hanno pesantemente influito sulla qualità dell’erba dei pascoli, quest’anno le condizioni negli alpeggi sono decisamente migliori spiega Omar Tonino.
«Lo scorso anno è stato il peggiore degli ultimi 30-40 anni, non sono abbastanza vecchio per ricordarne altri – sottolinea Tonino -, quest’anno le produzioni delle bovine sono migliori perché c’è molta più erba ed è molto più verde, anche se poi i conti si fanno alla fine».
(erika david)