Presunta corruzione a Valtournenche: il Riesame rinvia la decisione
Il collegio, dopo l'udienza durata oltre un'ora, si è riservato sulla richiesta di domiciliari avanzata dalla procura per Ezio Colliard e Valerio Cappelletti, arrestati lo scorso maggio dalla Guardia di Finanza
Dopo circa un’ora e venti di discussione si è conclusa l’udienza davanti al Tribunale del Riesame di Torino, che deve pronunciarsi sulla richiesta di arresti domiciliari per l’imprenditore Ezio Colliard, amministratore unico della Vico srl, e l’architetto Valerio Cappelletti, che erano stati arrestati il 19 maggio dalla Guardia di Finanza che indaga su un presunto caso di corruzione a Valtournenche. Il collegio torinese si è riservato la decisione, che dovrebbe arrivare entro 30 giorni. Considerato il periodo di ferie, però, potrebbe volerci anche più tempo.
Il Riesame rinvia la decisione
Il ricorso era stato presentato dal pm Luca Ceccanti, titolare dell’inchiesta. Il magistrato aveva chiesto al giudice per le indagini preliminari la misura cautelare dei domiciliari. Il gip l’aveva però negata. Nell’ordinanza firmata dal giudice Giuseppe Colazingari, si leggeva che «il quadro indiziario, seppur consistente, non risulta connotato da gravità tale da giustificare la misura cautelare».
Secondo l’accusa, tra l’imprenditore e il professionista ci sarebbe stato un accordo corruttivo, riguardante anche il condominio The Stone, da 300 mila euro. Nell’ipotesi accusatoria, la somma di denaro sarebbe stata diluita nel tempo sotto forma di false consulenze. Per le difese (Colliard è assistito dagli avvocati Corrado Bellora e Andrea Giunti; Cappelletti dal legale Filippo Vaccino) la dazione sarebbe lecita e non riguarda The Stone; si tratterebbe di una success fee per un’operazione da oltre 23 milioni che riguarda la realizzazione di un albergo nell’ex area camper di Cervinia. Le argomentazioni difensive erano state ritenute «degne di considerazione» dal gip.
Il giorno dopo gli arresti, Colliard e Cappelletti avevano risposto alle domande del pm.
Davanti al Riesame hanno preso la parola gli avvocati dei due indagati. L’udienza, iniziata poco dopo le 10, si è conclusa intorno alle 11.30. «Abbiamo ribadito quanto già detto al Gip, evidenziando l’illogicità della tesi accusatoria», riferisce l’avvocato Andrea Giunti.
(t.p.)