Sciopero dei treni anche in Valle d’Aosta il 13 e 14 luglio
La mobilitazione è stata indetta a livello nazionale da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal, coinvolgendo tutto il personale Trenitalia e di Italo-NTV
Anche la Valle d’Aosta aderirà allo sciopero dei treni, indetto dai sindacati dei trasporti a causa delle risposte «insufficienti ai lavoratori date da Trenitalia».
La mobilitazione generale di 24 ore è fissata dalle 3 di giovedì 13 luglio alle 2 di venerdì 14 luglio.
Ad annunciare l’adesione della nostra Regione la segretaria della Filt Cgil Valle d’Aosta, Cristina Marchiaro.
Lo sciopero dei treni nazionale
Lo sciopero dei treni nazionale, della durata di 24 ore, è stato proclamato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Ferrovieri, Orsa Ferrovie e Fast Confsal, coinvolgendo tutto il personale Trenitalia e di Italo-NTV .
I sindacati chiedono di «aprire un confronto industriale relativo agli sviluppi del servizio ferroviario, alla luce degli investimenti in corso e di quelli programmati sulla rete», al fine di arrivare a migliorare la «qualità, l’attrattività del servizio ferroviario e le condizioni dei lavoratori».
Tutto è partito dalle vertenze di Trenitalia e Italo-Ntv, che hanno in comune «la centralità del lavoro e del salario proporzionata alla capacità di condividere strategie, diritti, regole dalle aziende con le parti sociali».
Per Italo, infatti, mancano «risposte congrue nel percorso di rinnovo del contratto aziendale», mentre per Trenitalia pesa «il rifiuto a un confronto di prospettiva industriale».
Colloqui infruttuosi
La mobilitazione è arrivata dopo mesi di «discussione con entrambe le aziende», come unica «risposta possibile», peraltro in un contesto in cui «il trasporto ferroviario delle persone è un settore strategico per il sistema produttivo del Paese».
I sindacati ritengono di non essere mai stati ascoltati, avendo chiesto da diversi mesi «misure di sistema e misure operative, interventi e azioni concrete» da parte delle due società, in grado di rispondere «in maniera esaustiva ai disagi quotidiani dell’utenza».
Insomma, le sigle sindacali hanno ritenuto lo sciopero come unica strada percorribile a fronte di «esternalizzazioni, processi di riorganizzazione aziendale unilaterali e non trasparenti, l’assenza di un adeguato piano di assunzioni, il mancato rispetto degli accordi in essere, l’indisponibilità aziendale a mettere in atto soluzioni concrete alle criticità denunciate da lavoratrici e lavoratori, gestione operativa del personale mobile intollerabile, impossibilità a fruire le ferie maturate e turni di lavoro insostenibili».
(al.bi.)