Confindustria, Edilizia e mobilità a Skyway: «Monte Bianco, c’è bisogno di certezze»
Il convegno organizzato da Confindustria Edili VdA e Ance Piemonte-Valle d'Aosta ha visto ancora una volta la chiusura del valico al centro del dibattito
Forte preoccupazione per la chiusura del Tunnel del Monte Bianco. Alla fine, anche in occasione del convegno “Edilizia, mobilità e sviluppo nel Nord Ovest”, organizzato dalla Sezione edile di Confindustria Valle d’Aosta e da Ance Piemonte e Valle d’Aosta, è stato ancora una volta l’annoso problema a prendersi il proscenio.
Testolin: «C’è bisogno di certezze»
La prima chiusura del Tunnel del Monte Bianco, prevista dal 15 settembre al 15 dicembre, preoccupa il Presidente della Valle d’Aosta Renzo Testolin.
«C’è bisogno di certezze e di prospettive che, purtroppo, non sono solo dipendenti dalla nostra volontà – ha spiegato Testolin -. Da noi esiste piena disponibilità e impegno anche con la controparte d’oltralpe».
Il collegamento è fondamentale.
«Il tunnel ha permesso anche di creare sinergie e rapporti transfrontalieri e dall’Europa deve essere assicurato che tutto ciò non si interrompa – ha spiegato ancora il presidente -. Gli studi hanno dimostrato le perdite per la comunità valdostana nei tre anni di chiusura in occasione di quell’evento drammatico e questi interventi vanno anche a scongiurare nuove eventualità. Durante la chiusura per tre mesi ci dovrà comunque essere un monitoraggio costante delle conseguenze non solo economiche, ma anche sociali, territoriali».
Rixi: «Condividere sinergia con la Francia»
In un parterre particolarmente prestigioso, ai 2173 metri di Skyway, a Courmayeur, il vice ministro ai Trasporti e alla Mobilità sostenibile, Edoardo Rixi, ha ribadito il concetto espresso già ieri.
«Non è spiegabile il lavorare 18 anni sul tunnel per avere lo stesso prodotto con il rischio che più del 50% dei mezzi in futuro non vi potranno transitare perché con nuove tecnologie e carburanti» ha evidenziato Rixi, che poi ha rincarato la dose.
«La direttiva gallerie a livello Europeo è nata dopo l’incidente del Monte Bianco e tutti hanno lavorato per le modifiche, basti pensare che il 55% delle gallerie in Europa si trova in Italia – ha ricordato il vice ministro -. I volumi del Monte Bianco dovranno essere stabili anche in futuro, ma dobbiamo organizzare una divisione dei flussi per scongiurare pericoli e mantenendo l’attuale canna non si può cancellare ogni rischio».
Fondamentale il raddoppio della canna
Rixi descrive come fondamentale il raddoppio della galleria insieme ad altri accorgimenti, ad oggi non presenti tra i lavori previsti.
«Pensiamo anche alle conseguenze della transizione energetica – ha spiegato ancora -. L’attuale tunnel non potrà essere percorribile da nuovi carburanti e dalle novità che verranno introdotte. Non adattarlo significherebbe avere come unico tunnel non conforme quello da cui tutto era partito, sarebbe paradossale».
Rixi ha aggiunto.
«Un’analisi di costi e benefici si può fare rapidamente, ma il tema è politico – ha concluso -. Si deve condividere con la Francia una sinergia che porti a benefici per le vallate e al miglioramento del flusso in generale. Abbiamo necessità di tenere i passaggi aperti, sul versante occidentale è evidente che il Monte Bianco ha un ruolo centrale sia di back up in casi di altre chiusure sia che di normale transito».
(luca mauro melloni)