Aosta, presentato alla popolazione il Pums: «Sono idee logiche, non ideologiche»
L'assessore Loris Sartore, i membri della società Sintagma che ha redatto il piano e il supporto al Rup hanno illustrato il piano della mobilità a una trentina di persone
«Le azioni non sono posizioni ideologiche, preferisco definirle idee logiche, studiate sul tessuto urbano della città». Le parole dell’assessore alla Mobilità del Comune di Aosta, Loris Sartore, racchiudono la filosofia alla base del Pums, presentato mercoledì 5 luglio alla popolazione.
Una trentina i presenti nel Salone ducale del Municipio di Aosta, con qualche cittadino, ma sopratutto stakeholders, amministratori regionali e dei comuni della Plaine, che hanno preso confidenza con il Piano urbano della mobilità sostenibile, redatto dalla società Sintagma.
L’assessore
A fare gli onore di casa l’assessore Loris Sartore, che ha ricordato la genesi del documento, partito tra il 2003 e il 2006 con il Piano spostamenti casa-lavoro, per poi sfociare nel Piano generale del traffico urbano del 2011 e nell’attuale Pums, attualmente a disposizione della cittadinanza per eventuali osservazioni, prima di essere poi approvato dal consiglio comunale.
«Il documento contiene uno studio integrato della mobilità, in quanto non è possibile intervenire su un aspetto senza considerare la globalità delle azioni – ha spiegato Sartore -. La nostra attenzione va al favorire spostamenti con minor impatto ambientale, attraverso la promozione della ciclabilità, della pedonalità e del trasporto collettivo, con una riduzione dell’inquinamento ambientale e acustico».
Con l’idea di scoraggiare «gli spostamenti in auto tra 3 e 5 chilometri», favorendo così la messa in sicurezza «di pedoni e ciclisti», l’idea dell’amministrazione aostana è quella di consentire invece a coloro che devono per forza utilizzare l’auto «di trovare parcheggio per adempiere alle loro esigenze».
L’obiettivo, in estrema sintesi, è quello di «creare benefici economici per la collettività – ha continuato Sartore -, ma anche contrastare i cambiamenti climatici: ci vuole una visione globale, ma un’azione locale. Siamo convinti che questa sia la strada giusta per migliorare la città».
Il supporto al Rup
Lorenzo Bertuccio, supporto al Rup, ha ricordato come il Pums tenga in considerazione «i principi della partecipazione, integrazione e valutazione per soddisfare le necessità di mobilità e migliorare la qualità della vita nelle città – ha spiegato -. Aosta è una delle 75 città aderenti all’Osservatorio Pums, ed è tra le 70 che lo hanno adottato (53 sono quelli adottati, 83 quelli in fase di redazione tra i comuni capoluogo o con più di 100 mila abitanti ndr) e il nostro scopo è ribaltare il paradigma, mettendo il cittadino al centro».
Bertuccio ha snocciolato svariati dati, che parlano di come la zona sud e nord di Aosta si intasino nelle ore di punta.
«Nella sola ora di punta ci sono 15 mila spostamenti: il 34% all’interno della città, il 26% in uscita e il 35% dai Comuni della Plaine – ha evidenziato -. L’80% si svolge all’interno della Plaine, con il 64% che ha origine o destinazione nella città».
Di questi, il 68% prevede l’uso di auto o moto, il 21.3% avviene in bici o a piedi e il 10.4% bus.
«L’obiettivo è riequilibrare, portando bici e pedoni al 32%, il trasporto pubblico al 14% e auto e moto ridurle tra il 52 e il 58% – ha spiegato ancora -. Per far questo, cresceranno le postazioni di bike sharing, incrementeremo di 9 unità le colonnine elettriche e penseremo anche al trasporto in bici delle merci per l’ultimo miglio».
Sintagma: i dati
Riccardo Berti Nulli di Sintagma ha sottolineato che la diminuzione delle auto prevede due tipi di interventi a medio (2026-2027) e lungo (2030-2031) raggio, tutti validati da modelli di simulazione improntati sulla città.
«La congestione del traffico è un problema anche di sicurezza stradale – ha evidenziato Riccardo Berti Nulli -. Vogliamo che Aosta sia più fluida e sicura, contando che tra le 7.30 e le 8.30 arrivano oltre 4.000 auto da fuori città: l’idea è creare dei filtri nelle cerniere di mobilità alla Porta Sud, al Parini, alla Croix Noire e al Montfleury».
Il parcheggio della Consolata sarà dedicato ai bus turistici, Strada Sogno ai camper, «in attesa che tutto venga spostato nell’area Sud – ha continuato Berti Nulli -. L’82% degli spostamenti (3.500 auto) sono sotto i 3 km, il 95% al di sotto dei 25: Aosta è la città dei 15′ dove in quel lasso di tempo, da Piazza Chanoux, si raggiungono tutti i punti chiave».
Ponendo l’attenzione sulla creazione di strade scolastiche, oltre che nei pressi della Lexert, anche nelle zone di San Francesco, Einaudi e scuola di viale Federico Chabod, Riccardo Berti Nulli ha ricordato come il Biciplan preveda la realizzazione di «15 itinerari, che nel 2030 copriranno quasi 50 chilometri, per una sorta di Bicipolitana».
Piano della sosta
Nessuna parola sull’annoso tema della tariffazione della sosta, inserito nel piano apposito.
«La sosta non sembra essere un problema attualmente – ha evidenziato -, visto che il coefficiente di riempimento è di circa il 70%».
Trasporto pubblico urbano
Filippo Berti Nulli, sempre di Sintagma, ha parlato del Piano del trasporto pubblico urbano.
Evidenziata la necessità di mettere in atto «politiche di mobilità sostenibile nella zona della stazione», Berti Nulli ha fatto un excursus sul possibile recupero dell’Aosta-Pré-Saint Didier, da cui dipendono le modalità di superamento della divisione nord-sud della città.
«Il piano commerciale di RFI prevede il ripristino della tratta ferroviaria e a quel punto si potrebbe pensare, oltre all’ampliamento del sottopasso attuale, alla creazione di un sottopasso» di fronte alla Cidac.
In caso contrario, la scelta potrebbe ricadere su «un attraversamento a raso».
Anticipata l’ipotesi di creare «corsie preferenziali per gli autobus», Filippo Berti Nulli ha puntato il mirino sui mezzi pubblici.
«La parte sud è la meno servita – ha evidenziato -. Per questo abbiamo pensato di creare un’apposita navetta blu, oppure di allungare la navetta rossa; ma se ne riparlerà nel 2027 con il nuovo appalto».
Con questi interventi, i passeggeri di navette, linea 3 e linea 8 passerebbero «dai 988 attuali a circa 2.207 al giorno».
Porta sud e piazza Manzetti
Per quanto riguarda la Porta sud, l’idea è quella di convogliare il famoso hub della mobilità, indirizzando così i flussi di traffico, magari arrivando al «prolungamento di via Paravera».
Per Piazza Manzetti, invece, «nodo critico», si pensa allo «spostamento a sud delle autolinee, al ridisegnare la rotatoria e riorgare la piazza».
Logistica sostenibile
Infine, un accenno al Piano della logistica sostenibile.
Per Filippo Berti Nulli, «l’88% delle attività di carico e scarico avvengono nella mezz’ora e avvengono principalmente tra le 9-12, per il 60% con pacchi sotto i 15 chili – ha sottolineato ancora -. Vista la difficoltà a entrare nella ztl, abbiamo pensato a uno scenario di tipo “medium”, con varchi elettronici funzionali, maggiori controlli e un servizio di cargo-bike elettrico in piazza della Repubblica e all’Arco d’Augusto».
Gli interventi
Pochi gli interventi dei cittadini, la palla è passata in mano ai rappresentanti di Forza Italia in consiglio regionale, Mauro Baccega e Pierluigi Marquis.
«Trenta giorni sono pochi (in realtà sono 45 ndr) per fare osservazioni su un argomento così complesso – ha esordito Baccega -. Pare però che siate partiti dal fondo: bisognava abituare le persone ad andare a piedi e usare i mezzi pubblci prima: così volete farci tornare all’Austerity del ’73».
«Puntate tutto sulla multimodalità, che vorrebbe dire, secondo voi, ridurre del 15% le auto, facendo andare in bici almeno 600 persone – ha esclamato Marquis -. Ma in mezzo ci sono anche categorie fragili e una popolazione che invecchia sempre di più. Forse in questa fase è importante concentrarsi sulle auto che arrivano da fuori, promuovendo il trasporto in città con navette, non pensare prima alle ciclabili e a togliere gli stalli creando problemi».
La replica
Un’ultima replica all’assessore Loris Sartore.
«Prestiamo attenzione alle persone che non possono muoversi in bici – ha risposto – e ridurre il traffico di chi percorre 3-5 chilometri va nell’ottica di aiutare proprio chi è obbligato a usare l’auto. Ciclabili? È un gatto che si morde la coda, ma dare la possibilità di usare la bici crea maggiori possibilità anche per il commercio; dobbiamo combattere la sosta di lunga durata. Fondamentale, poi, sarà la gratuità delle navette: l’esperimento fatto ha dato risultati incredibili».
(alessandro bianchet)