Vice ministro Rixi: «Monte Bianco, convinceremo la Francia per la doppia canna; Etroubles, lavori finiti per l’inverno 2025»
Ha rilanciato l'ipotesi di raddoppio del Tunnel del Monte Bianco il viceministro Edoardo Rixi, in visita in Valle d'Aosta per fare il punto su Tunnel del Monte Bianco, variante di Etroubles e Tunnel del Gran San Bernardo
Convincere la Francia a fare la seconda canna del Tunnel del Monte Bianco e consegna della variante di Etroubles garantita per l’inverno 2025. Si è tradotto così l’ottimismo («perché altrimenti non ricoprirei questi incarico») del vice ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, Edoardo Rixi, in visita oggi, martedì 4 luglio, in Valle d’Aosta per incontrare i vertici della Società italiana per il Traforo del Monte Bianco, visitare i cantieri Anas di Etroubles e confrontarsi con i vertici della società di gestione del Traforo del Gran San Bernardo.
Tunnel del Monte Bianco: «Convinceremo i francesi»
I primi sprazzi di ottimismo regalati dal vice ministro della Lega riguardano il Tunnel del Monte Bianco, per il quale «ci aspettano anni difficili», ma che Rixi vuole far fruttare.
«La chiusura per 18 anni per tre mesi e mezzo rischia di diventare pesante, soprattutto se non si farà fruttare» ha spiegato Rixi, rivelando come la diplomazia sia al lavoro per far cambiare idea alla Francia sul raddoppio.
«Bisogna lavorare per convincere i francesi che la soluzione ambientalmente più compatibile è la seconda canna – ha esclamato il viceministro -. Ricordo che la direttiva europea sulle gallerie è nata proprio dopo l’incidente al Monte Bianco e sarebbe paradossale bloccare il tunnel per tanti anni senza approfondire il tema; sarebbe l’unico valico lasciato tale e quale mentre si stanno adeguando tutti gli altri».
«Nessun aumento di traffico»
Edoardo Rixi nella sala operativa del Tunnel del Monte Bianco
Le tematiche per convincere i francesi sono pronte.
«Non abbiamo voglia di prevaricazione, ma semplicemente di fare cose razionali – ha continuato Rixi -. Noi non vogliamo aumentare i volumi di traffico, ma semplicemente rendere il tunnel compatibile con l’ambiente alpino dal punto di vista delle code, del traffico, ambientale e della sicurezza».
Le nuove forme di mobilità preoccupano da questo punto di vista.
«Il tunnel a canna singola non salvaguarda in materia di rischio di incidenti – ha esclamato ancora Edoardo Rixi -. Non ha senso fermare il traffico e creare code, con rischio di aumento dell’inquinamento, quando ad esempio bisogna creare i convogli per i camion frigo. Teniamo poi conto che con i mezzi elettrici e a idrogeno sarà più difficile gestire eventuali incendi: ci vuole la seconda canna, bisogna separare i flussi e garantire, in caso di incidenti, soccorsi e percorribilità».
Opera di convincimento
La Francia, da questo punto di vista, non sembra sentirci, come già testato sulla propria pelle dalla Valle d’Aosta, che si è vista sempre respingere al mittente tale istanza.
«Abbiamo già parlato con il Ministro degli Esteri Tajani e con l’ambasciatore francese – ha continuato Rixi -. Dobbiamo tenere il tema a livello nazionale perché la questione è fondamentale per la Valle, ma anche per il nord-ovest tutto. La gestione dei valichi alpini è una questione delicata e lavoreremo per trovare una posizione comune, anche se sappiamo delle posizioni critiche nella zona di Chamonix: sono ottimista, altrimenti non farei il vice ministro alle Infrastrutture».
Il vice ministro Rixi all’ingresso del tunnel a Etroubles
Variante di Etroubles pronta per il 2025
Sicuramente più delineata la questione della variante di Etroubles, sulla quale, dopo tutte le note vicissitudini, è al lavoro la ditta D’Agostino costruzioni, all’opera già su altri progetti fondamentali come in Cadore e nel collegamento tra la A12 e il porto di La Spezia.
A Etroubles, all’appello mancano ancora 870 metri alla conclusione, ma ci sono finalmente «le coperture per 127 milioni di euro di intervento, questa volta pare che ci siamo veramente» ha esclamato ancora il vice ministro, che poi ha visitato il cantiere.
«La volontà è quella di anticipare la fine dei lavori per la stagione invernale 2025 – ha spiegato Rixi -. Se la ditta ci riuscirà ce ne ricorderemo in futuro. Bisogna fare in fretta, perché la gente non ci crede più, ma questa sembra la volta buona».
La problematica della captazione delle acque emerse dal ritrovamento di alcune falde non preventivate pare in via di risoluzione.
«Ci potrà essere probabilmente un riutilizzo dell’acqua – ha illustrato Rixi -. L’impresa continuerà ora a scavare e tutto fa prevedere che le scadenze saranno rispettate. Il fronte finale è in buone condizioni e una volta conclusa la captazione si concluderà anche l’opera, con la realizzazione di un cunicolo di emergenza e gli standard più moderni disponibili».
Tunnel Gran San Bernardo, scadenza della concessione
Anche perché la Valle d’Aosta, e non solo, attende risposte.
Pure in merito al Tunnel del Gran San Bernardo, che nel 2034 vedrà scadere la concessione e che a settembre vedrà partire i lavori per la ricostruzione del solaio di ventilazione.
«Vogliamo risolvere la questione della gestione prima della scadenza, ma da questo punto di vista le relazioni con la Svizzera sono paradossalmente più semplici – ha illustrato il vice ministro -. Parleremo anche di aperture e chiusure; vogliamo evitare cantieri che si fermano per anni e poi fatichino a ripartire».
La necessità è una sola.
«Le Alpi devono unire le popolazioni – ha concluso Rixi, tornando anche sulla variante -. Al Gran San Bernardo si va più spediti, ma dobbiamo garantire la conclusione della circonvallazione, per risolvere i problemi dei centri abitati, soprattutto con i mezzi pesanti e soprattutto in inverno».
Possibili degli incentivi.
«Stiamo pensando a incentivi anche per cantieri come questo – ha concluso Rixi -. Le lavorazioni, attualmente, sono un problema, perché le ditte in difficoltà usano gli anticipi per finanziarsi, poi non hanno soldi per concludere le opere. Bisogna aumentare la capacità di fare lavori in tempo e rapidamente».
(alessandro bianchet)