Consiglio regionale: l’aiuto di Berlusconi su Deval e nuova università
In apertura dei lavori del Consiglio regionale, il consigliere capogruppo di Forza Italia Pierluigi Marquis ha ricordato il fondatore e presidente di Forza Italia
Consiglio regionale: l’aiuto di Berlusconi su Deval e nuova università.
«Un uomo di Stato che ha lasciato il segno importante e un grande personaggio politico».
Così il capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Pierluigi Marquis è intervenuto in apertura dei lavori del Consiglio, oggi pomeriggio, per commemorare il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, morto lunedì 12 giugno.
Marquis ha parlato anche a nome del collega Mauro Baccega e della coordinatrice di FI Valle d’Aosta Emily Rini.
«Un uomo di Stato, è stato il presidente che più a lungo ha governato il Paese, ha creato prima Forza Italia, poi il Popolo delle Libertà e poi il CentroDestra» ha detto Marquis.
Marquis ha ringraziato i presidenti Bertolin e Testolin e il comune di Aosta che hanno aderito al lutto nazionale «a dimostrazione che ci si può contrapporre, anche aspramente, ma senza odiare».
Marquis ha ringraziato Berlusconi «per gli insegnamenti che ci ha lasciato. Ha incontrato nemici, ma ha affrontato avversari con rispetto»
Di «imprenditore prestato alla politica» ha parlato Marquis, ricordando i valori del presidente Berlusconi: «amicizia, generosità e umanità.
Non era un politico di professione, ma praticava gentilezza e bontà, valori di un tempo mentre oggi è di moda essere buonista.
Berlusconi è stato una forza gentile e ha anche costretto gli avversari a evolversi nel loro ruolo politico».
Marquis ha detto che Berlusconi era un convinto federalista, amante delle montagne.
Il consigliere di Forza Italia ha ricordato «che grazie a Berlusconi si sbloccò l’acquisizione di Deval.
Marquis ha ricordato anche l’accordo di programma per la nuova Università che venne sbloccato durante uno dei suoi Governi e anche Skyway.
L’intervento della consigliera Chiara Minelli
È intervenuta la consigliera di PCP Chiara Minelli che ha parlato di lutto da rispettare «per colui che nel bene e nel male è stato protagonista degli ultimi 30-40 anni della politica italiana, un uomo divisivo e non è un giudizio ma una constatazione».
Minelli ha tuttavia criticato il lutto nazionale «che per esempio nel 1992 non fu accordato, quando furono uccisi Falcone e Borsellino e gli uomini e donne delle loro scorte».
Minelli ha anche fatto riferimento a colui «che ha legittimato la mercificazione del corpo femminile», dissociandosi dalla ‘beatificazione’ che ha seguito la morte del fondatore di Forza Italia.
Il Consiglio regionale ha osservato un minuto di silenzio.
(c.t.)