Generazione baby alcol: il 15% ha bevuto prima degli 11 anni e le ragazze bevono di più
Generazione baby alcol: il 15% ha bevuto prima degli 11 anni e le ragazze bevono di più.
Legale e a buon mercato
Come le sigarette e il gioco d’azzardo, l’alcol è legale, a buon mercato e facilmente accessibile.
Non solo. Esso è fortemente radicato nella cultura, con un utilizzo storicamente più radicato nelle zone alpine.
Non viene demonizzato, anzi viene tollerato e molte volte incentivato.
La famiglia non sanziona: la stessa famiglia non considera un problema un bicchiere di vino, un cocktail o una birra tra le mani di un quattordicenne.
«Anzi c’è una diffusa tendenza a normalizzare il comportamento – spiega il direttore del Ser.D Gerardo Di Carlo.
Non è un caso che l’età media sia drasticamente diminuita.
Lo studio Espad del CNR
Il dottor Di Carlo analizza i dati dello studio Espad (European School. Survey Project on Alcohol and other Drugs) condotto dall’Istituto di Fisiologia clinica del Consiglio nazionale delle Ricerche sui comportamenti d’uso di alcol, tabacco e sostanze psicotrope negli studenti tra 15 e 19 anni.
Il 46,1% dei 12-14enni ha già bevuto
Quasi la metà dei 12-14enni, il 46,1% ha già assunto bevande alcooliche.
In Italia, quasi un milione di bambini e ragazzi tra 10 e 14 anni si ubriaca.
Di questi, il 66% lo ha fatto tra 15 e 17 anni.
Il 15,2% ha bevuto prima degli 11 anni; nel 2019 la percentuale era del 10,5%.
Sotto gli 11 anni, 1 bambino su 100 (l’1,12%) si ubriaca.
Nella fascia 12.14 anni si ubriaca il 28%.
Il sorpasso delle ragazze
L’analisi dei dati del 2022 segna il sorpasso delle ragazze: il 78,6% tra 15 e 19 anni ha fatto uso di bevande alcooliche.
I maschi sono il 76,7%.
Le ragazze preferiscono i cocktail, che per la presenza di zuccheri e l’alta gradazione sono maggiormente pericolosi. La birra è prediletta dai ragazzi.
Bere e non mangiare per non ingrassare
«A bere di più sono le giovani tra 15 e 16 anni, tra le quali è diffusa l’abitudine a bere e a non mangiare, per ‘risparmiare’ calorie e non ingrassare, pratica che amplifica gli effetti deleteri dell’alcol» precisa il dottor Di Carlo.
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità riferiti al 2022, il consumo di alcolici nell’ultimo mese, risulta pari al 52,1% tra i quindicenni.
Consuma alcol il 58,4% dei quindicenni valdostani, il 59,8% delle quindicenni
«In Valle d’Aosta la percentuale è del 58,4.
Tra le ragazze di 15 anni, in Valle d’Aosta, la percentuale sfiora quota 60, 59,8% contro il 54% della media nazionale.
Il 18% dei quindicenni ha dichiarato di essere ubriacato almeno 2 volte nella vita.
In Valle d’Aosta, si supera il 20%.
La pericolosa pratica del binge drinking
Anche chez-nous è diffusa l’abitudine al binge drinking, ovvero bere fino a ubriacarsi, concentrando in qualche ora numerosi bicchieri, solitamente a digiuno proprio con l’obiettivo di inebriarsi rapidamente.
«Fenomeno pericoloso per la salute ma anche per i comportamenti a rischio che ne derivano, in funzione dell’abbassamento della percezione del rischio che si sperimenta già a partire da 1-2 bicchieri consumati e che progressivamente, porta all’intossicazione alcolica e può arrivare al come etilico» puntualizza il direttore del Ser.D.
Non solo alcol
I giovani non sono i classici alcolisti inveterati.
Spesse volte all’alcol sono associati cannabis o altri stupefacenti o ancora farmaci senza prescrizione o che si sottraggono in casa.
C’è anche un fiorente mercato nero per approvvigionarsi di farmaci, benzodiazepine in particolare, una classe di farmaci che vanta proprietà ansiolitiche e sedativo-ipnotiche.
Al Ser.D minorenni poliabusatori, tra alcool e cannabis
«I minorenni che arrivano al Ser.D sono poliabusatori, buona parte di alcool e cannabis insieme e il comportamento è concentrato nel fine settimana, durante le uscite con gli amici.
Al rischio immediato per la salute, si sommano il rischio di incidenti in auto o moto e l’alterazione del comportamento, con risse o violenze.
E ancora, i danni al cervello che dalla pubertà ai 24 anni è in formazione e crea connessioni e al fegato» analizza il dottor Gerardo Di Carlo.
50 minorenni in carico al Ser.D
Nel 2022, il Ser.D ha preso in carico 50 pazienti minorenni, «buona parte arriva perchè consumatore di cannabis, ma solitamente c’è anche l’assunzione abituale di alcol» secondo il dottor Di Carlo.
Sugli oltre mille pazienti seguiti nel 2022 dal Ser.D, 294 sono alcoldipendenti; di questi 205 sono maschi.
La prevenzione
Il Servizio ha negli anni proposto e propone progetti di prevenzione nelle istituzioni scolastiche, sportello di ascolto e incontri di informazione e sensibilizzazione ai genitori e alla popolazione in generale.
È stata costituita un’équipe dedicata ai minori e ai giovani adulti e vi è anche un gruppo psico educazionale rivolto ai genitori dei pazienti.
Attraverso la delibera 111 dello scorso febbraio, l’assessorato alla Sanità ha approvato un progetto di 12 mesi che si rivolge a giovani vulnerabili tra 11 e 18 anni, proprio per contrastare il binge drinking.
(cinzia timpano)