Ambulanza per ubriachi e drogati: no del Consiglio Valle all’introduzione di un ticket
Respinta la mozione della Lega Valle d'Aoste; l'assessore alla Sanità motiva il no evocando fragilità sociale e difficoltà economiche di chi abusa di alcol
Ambulanza per ubriachi e drogati: no del Consiglio Valle all’introduzione di un ticket. L’assessore alla Sanità Carlo Marzi motiva il no evocando fragilità sociale e difficoltà economiche di chi abusa di alcol.
Con 20 voti di astensione (maggioranza e Pcp) e 13 a favore (Lega VdA, Forza Italia e Claudio Restano) il Consiglio regionale ha respinto una mozione della Lega Vda che invitava il Governo «a valutare la possibilità di attivare dei ticket per chi viene trasportato dalle ambulanze del servizio emergenza urgenza regionale in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti, eventualmente escludendo dalla compartecipazione alla spesa i soggetti con particolare e comprovata fragilità, presi in carico dal servizio sanitario regionale».
L’esempio di Trento
«Il nostro intervento – ha detto Andrea Manfrin (Lega Vda) – vuole essere di natura educativa per scoraggiare l’utilizzo di alcol e di droghe, sapendo che in Valle d’Aosta, il 20% di uomini e il 10% di donne sono considerati forti bevitori; il 30% e il 15% a rischio di diventarlo. La Giunta provinciale di Trento ha introdotto una misura di compartecipazione di 200 euro alla spesa per il trasporto in ambulanza e il cui accesso in Pronto soccorso è legato allo stato di ebbrezza».
Ha aggiunto il consigliere leghista: «a distanza di circa quattro anni dall’introduzione di questo ticket sono stati rilevati, da un lato, il calo degli accessi e, dall’altro, un introito per i servizi di riferimento. Per noi si tratta di una misura non per fare cassa, ma per educare».
I motivi del no
Dopo aver fornito i dati delle missioni di soccorso per intossicazione alcolica (139 nel 2019, 151 nel 2020,140 nel 2021 e 64 alla data del 24 aprile 2023), l’assessore alla sanità, Carlo Marzi, ha osservato: «L’iniziativa proposta porrebbe alcuni problemi non sempre di semplice risoluzione, tra cui: l”impossibilità di ricondurre in modo inequivocabile la causalità della richiesta di intervento in urgenza ad una motivazione collegata all’intossicazione; la necessità di differenziare l’intossicazione alcolica da quella da altre sostanze; la popolazione abituale che abusa di alcol si compone spesso di persone molto fragili dal punto di vista economico che non potrebbero permettersi il costo del trasporto. Un provvedimento quindi che non farebbe altro che trasferire un problema dal mondo sanitario a quello sociale. Si ritiene che, in luogo di adottare provvedimenti sanzionatori, sarebbe più auspicabile lavorare sulla prevenzione».
(re.aostanews.it)