Sanità: a conti fatti l’ampliamento del Parini costerà 250 milioni
60 milioni in più solo per la fase tre; ma mancano il corpo materno-infantile e la ristrutturazione del Beauregard
Sanità: a conti fatti l’ampliamento del Parini costerà 250 milioni. E’ quanto emerso dal dibattito generale sul rendiconto e l’assestamento di bilancio della Regione autonoma Valle d’Aosta che mette a disposizione 242 milioni di euro.
Alleggerimento dei mutui e delle spese correnti, fondi per l’ospedale – 60 milioni – e per le imprese con il rifinanziamento del ‘bonus entreprises’ – 14 milioni – e maggiore disponibilità per la concessione dei mutui agevolati – 35 milioni – sono tra le priorità della prima manovra di assestamento di bilancio, approvata con 19 voti favorevoli e 16 astensioni.
Il dibattito
Per il consigliere Mauro Baccega (Forza Italia) «con i 60 milioni in più per l’ampliamento dell’ospedale Parini i costi lieviteranno a 187 milioni. E pare che non basteranno: è un elemento di preoccupazione; è un tema da monitorare. Non vedo il 1.500.000 di euro necessari per ristrutturare una 70 di alloggi di edilizia pubblica residenziale».
Pure Diego Lucianaz (Lega) si concentra sui 60 milioni extra per la «realizzazione del monoblocco. Cari valdostani aspettiamoci ancora milionate e milionate di euro su un’area che sarà sempre più ristretta e caotica, che sarà un cantiere continuo per anni. Questi 60 milioni dovrebbero bastare alla realizzazione dell’ala nuova con tanto di elisuperficie. Speriamo che prenda corpo la promessa di fare sapere ai cittadini quale sarà il progetto e come si svilupperà. Temo sarà un’ennesima cattedrale nel deserto. Abbiate un po’ di responsabilità».
Per Erika Guichardaz (Pcp) «l’avanzo di 421 milioni – 329 milioni nel 2021 – sta a dimostrare che la capacità di programmare è ulteriormente peggiorata. Non c’è di che rallegrarsi. Capisco che l’instabilità politica non renda facile la programmazione». Stigmatizza i 60 milioni in più per l’ospedale ”megalitico” e questo «solo per portare a termine la terza fase. Mancano la realizzazione del reparto materno-infantile e la ristrutturazione del Beauregard. Alla fine non basteranno 250 milioni per un nosocomio che non sarà né nuovo né funzionale. E’ tempo che i valdostani sappiano tempi e costi». E’ critica anche sul bonus impresa che «arriva in ritardo per le attività che più ne avevano bisogno, le più deboli». Chiede «una misura stabile e strutturale che non penalizzi chi ne ha più bisogno». Credo sia chiaro che non voteremo queste due leggi.
I chiarimenti
Per i fondi per la ristrutturazione degli alloggi di edilizia pubblica si dovrà aspettare la variazione di bilancio pre pausa estiva. Lo ha detto l’assessore alle Oper pubbliche Davide Sapinet. Per l’ospedale l’assessore alla Sanità Carlo Marzi conferma che «il rincaro è dovuto all’inflazione e non certo all’incapacità di spesa».
Così il presidente della Regione Renzo Testolin: «Il rendiconto presenta una fotografia positiva del 2022, con un aumento delle entrate che hanno determinato un avanzo consistente e con una capacità di pagamento nel rispetto dei tempi. L’approccio è sempre stato prudenziale con il fine di dare solidità ad un apparato che si può definire in buona salute».
Per proseguire: «Nell’assestamento ci sono cinque prime forti iniziative: al netto dei 60 milioni per l’ospedale – che fa parte di un percorso fortemente voluto da questo Governo -, e dei 50 milioni per abbattere i mutui accesi con Cassa depositi e prestiti per risparmiare il pagamento di interessi passivi, le altre iniziative – finanziamento contributi alle aziende per 14 milioni, finanziamento fondi di rotazione prima casa per 35 milioni e investimenti impianti a fune per 13,5 milioni -, erano già state espresse in sede di approvazione del bilancio triennale e fanno parte di una programmazione ben definita. Stiamo lavorando alla prossima variazione di bilancio per l’utilizzo dei restanti 70 milioni che interverranno su altri settori, in maniera più capillare e altrettanto necessaria per dare delle risposte puntuali alle attese della cittadinanza».
(d.c.)