Condominio Breuil Cervinia: Cappelletti e Colliard rispondono al pm
L'architetto e l'imprenditore sono stati arrestati venerdì 20 maggio dalla Guardia di Finanza; chiesta la convalida e la misura cautelare dei domiciliari
Hanno risposto alle domande del pm Luca Ceccanti l’imprenditore Ezio Colliard, amministratore unico della Vico srl e l’architetto Valerio Cappelletti, professionista componente della commissione edilizia del comune di Valtournenche. I due sono stati arrestati nel pomeriggio di venerdì 19 maggio dalla Guardia di Finanza. Devono rispondere di un presunto caso di corruzione che, per gli inquirenti, riguarda anche il rilascio dei titoli per la realizzazione del condominio The Stone a Cervinia.
La procura, al termine degli interrogatori, ha chiesto la convalida degli arresti e la misura cautelare dei domiciliari. L’udienza di convalida davanti al gip è prevista per lunedì mattina.
Cappelletti e Colliard rispondono al pm
Il primo a essere ascoltato dal pm è stato Valerio Cappelletti. Il professionista – difeso dall’avvocato Filippo Vaccino di Aosta – ha risposto per circa un’ora alle domande del magistrato. All’uscita dal tribunale, il legale non ha rilasciato dichiarazioni.
Verso le 11 è stata la volta di Ezio Colliard, assistito dall’avvocato Corrado Bellora di Aosta. Anche l’imprenditore ha risposto alle domande del pubblico ministero. L’interrogatorio è durato circa due ore.
Corrado Bellora: «Abbiamo spiegato tutto al pm»
«Abbiamo risposto all’interrogatorio in maniera aperta, franca e leale – ha riferito Bellora ai cronisti uscendo da palazzo di giustizia -. Abbiamo spiegato tutto quanto, anche perché non c’è nulla di illecito in quello che è avvenuto. Abbiamo dato delle spiegazioni che riteniamo essere convincenti».
Bellora, quindi, ha aggiunto: «L’operazione The Stone non c’entra assolutamente nulla con questa vicenda. Questo caso è relativo a un’altra operazione della Vico, che riguarda l’acquisizione di un albergo, in ordine alla quale ci siamo difesi sostenendo la piena liceità. Si trattava di un compenso professionale dato all’architetto Cappelletti per l’attività svolta, che è relativa ad altro. The Stone non c’entra nulla. L’opera non ha nulla a che fare con questa dazione di 300 mila euro che è lecita, essendo un compenso professionale, ma non riferito a The Stone. Questo anche la Vico ci tiene a confermarlo».
(t.p.)