Giro d’Italia, l’amarezza dei sindaci valdostani: «I Comuni e i cittadini hanno una dignità che va rispettata»
Alex Micheletto, presidente del Cpel, prende posizione sulla cancellazione della parte rossonera della tappa di ieri; intanto Davide Cassani stigmatizza le rivendicazioni dei ciclisti e Natale Dodaro prova a prenderne le difese
«I nostri Comuni e i nostri cittadini hanno una dignità che va rispettata».
I sindaci valdostani hanno espresso oggi la loro amarezza per il mancato passaggio del Giro d’Italia.
Alex Micheletto: «Evidenziate numerose criticità nelle comunicazioni»
«L’annullamento della parte valdostana della tappa del Giro d’Italia di venerdì 19 maggio – ha fatto sapere Alex Micheletto, presidente del Cpel, a nome dei sindaci valdostani -, oltre a rattristare gli appassionati di ciclismo e a generare importanti ripercussioni in buona parte della regione, ha evidenziato numerose criticità nelle comunicazioni tra le diverse forze in campo e la mancanza di chiare informazioni nei confronti della popolazione».
Alex Micheletto: «Esprimiamo amarezza per la gestione dell’intera giornata»
«I sindaci valdostani, anche oggi in prima linea, non solo quelli dei Comuni in cui era previsto che transitasse il Giro, esprimono amarezza per la gestione della giornata intera – continua Micheletto -: gli amministratori locali, la polizia locale e i numerosi volontari che in ogni Comune si erano resi disponibili per agevolare il passaggio della “Corsa Rosa” sono stati lasciati senza indicazioni in merito alla gestione della viabilità, del pubblico e di tutte le operazioni connesse alla manifestazione».
Alex Micheletto: «Dimenticati nel momento di comunicare l’annullamento della parte valdostana della tappa»
«C’è forte disappunto per essere stati prima chiamati a garantire il presidio del territorio (che come sempre era stato pienamente assicurato) – aggiunge Micheletto a nome dei sindaci valdostani -, salvo poi essere stati dimenticati al momento di comunicare le informazioni circa la gestione delle nuove modalità dopo l’annullamento della parte valdostana della tappa, peraltro avvenuta solo pochi minuti prima della partenza prevista».
Alex Micheletto: «Comuni, territorio e cittadini hanno una dignità che va rispettata»
«L’impegno che i Comuni valdostani hanno messo in questo appuntamento si è dissolto in un attimo – prosegue Micheletto -. Dopo situazioni come quelle di venerdì, diventerà sempre più difficile trovare energie e volontari per questo tipo di appuntamenti. I Comuni, il territorio e i cittadini valdostani hanno una dignità, che va rispettata in ogni occasione».
Alex Micheletto: «La Valle vanta un importante credito sportivo nei confronti dell’organizzazione del Giro»
«Auspichiamo che il territorio valdostano possa essere adeguatamente valorizzato (così come la passione e l’impegno della popolazione locale) nelle prossime edizioni della manifestazione – conclude Micheletto -. Dopo quanto accaduto venerdì, la Valle d’Aosta vanta senza dubbio un importante credito sportivo nei confronti dell’organizzazione del Giro d’Italia».
Davide Cassani contro i ciclisti: «È stata fatta una pessima figura»
L’ex professionista ed ex commissario tecnico del ciclismo azzurro, Davide Cassani, ha preso posizione contro le rivendicazioni dei ciclisti che hanno portato alla cancellazione della parte valdostana della 13ª tappa.
«Oggi abbiamo fatto tutti una brutta figura – ha scritto Cassani su Facebook -. I corridori hanno deciso di saltare la prima parte della tappa per il maltempo. Vero, alla partenza pioveva, ma non faceva freddo così come non c’erano basse temperature ai 2100 metri della Croix de Coeur. Il sindacato dei corridori ha deciso questo, ma credo che la decisione sia stata sbagliata. Alla partenza c’erano 12 gradi, in cima alla salita ben 10 e in Svizzera neanche pioveva, in queste condizioni si doveva correre perché le condizioni lo permettevano. Se accorciamo corse con un meteo come quello di oggi bisognerebbe annullare il 30% delle gare».
Davide Cassani ha quindi rincarato la dose.
«Di questo passo ci saranno sempre meno tifosi perché oggi, giustamente, si sono sentiti traditi – ha concluso l’ex CT azzurro -. Giusto segnalare che al traguardo erano tanti i corridori arrabbiati e credo che il motivo fosse legato alla loro contrarietà nell’accorciare la tappa. Ho sempre ammirato i ciclisti per quello che riescono a fare e per questo li ho sempre definiti Eroi. Oggi di eroico non c’è stato nulla».
Natale Dodaro: «Ho visto i visi sconvolti di chi ha preso freddo e acqua in gara»
A provare a vestire i panni dell’avvocato difensore dei ciclisti ha provato Natale Dodaro.
L’ex presidente della federciclismo valdostana è nella carovana in quanto autista del Giro E.
«Ho la fortuna di essere al Giro italia e ha potuto vedere da molto vicino i visi sconvolti di tanti professionisti che lo stanno correndo – ha scritto Dodaro su Facebook -. I ciclisti stanno prendendo freddo e acqua fin dal primo giorno. Da valdostano sono dispiaciuto per tutti coloro che hanno messo grande impegno per il passaggio della tappa, e sono al loro fianco , ma quello che posso dire, sempre dal mio punto di vista privilegiato è di non crociffigere i professionisti per la richiesta fatta. Sono sicuro che nelle prossime tappe, auspicando che il sole arrivi, sapranno dare spettacolo. Non va poi dimenticato che “purtroppo” il Giro è in calendario in un mese non certo congeniale per scalare grandi montagne».
(d.p.)