Crisi idrica: la Valle d’Aosta ha istituito un osservatorio regionale
Il provvedimento serve a far "fronte alla situazione di criticità idrica determinata dall'anomalo andamento delle stagioni invernali 2021/2022 e 2022/2023
Crisi idrica: la Valle d’Aosta ha istituito un osservatorio regionale. Lo ha comunicato oggi, 15 maggio, la giunta regionale nel corso della consueta conferenza stampa del lunedì
L’Osservatorio è costituito dagli assessori regionali alle Opere pubbliche, territorio e ambiente e Agricoltura e risorse naturali, Davide Sapinet e Marco Carrel, nel ruolo di coordinatori, e i rappresentanti dei dipartimenti Programmazione, risorse idriche e territorio, Ambiente, Sviluppo economico ed energia, Agricoltura, Sanità e salute, Turismo, sport e commercio. Ne fanno parte anche il Centro funzionale regionale, il Bim, l’Arpa Valle d’Aosta e il Cpel.
Il provvedimento serve a far “fronte alla situazione di criticità idrica determinata dall’anomalo andamento delle stagioni invernali 2021/2022 e 2022/2023, verificare l’efficacia delle misure adottate e proporre misure di adattamento e di adeguamento degli interventi stessi”, ha detto Sapinet.
“L’obiettivo è individuare le criticità specifiche non solo per l’approvvigionamento della risorsa a uso idropotabile e irriguo, ma anche per i comprensori sciistici e produzione idroelettrica, definire esigenze e priorità di un piano a media e lunga scadenza di interventi di potenziamento e di razionalizzazione degli approvvigionamenti idrici”, ha concluso Sapinet.
Si tratta di “unostrumento necessario per orientare al meglio gli investimenti futuri, consapevoli che l’uso delle acque debba essere in primis civile e in seconda battuta irriguo”, ha sottolineato Carrel.
Siccità
Con le nevicate delle settimane scorse e le recenti piogge (con neve oltre i 1800 metri) l’emergenza siccità per la prossima estate sembra in parte rientrata. Il deficit di neve in accumulo in montagna si è notevolmente ridotto.
Secondo Arpa, la situazione può essere definita nella media degli ultimi 20 anni, quindi non più critica, tranne forse per la parte più orientale della regione, le valli di Champorcher e Gressoney dove è nevicato e piovuto pochissimo.
(re.aostanews.it)