Saint-Vincent, Manfrin: «rissa nel centro di accoglienza in via Roma, paura tra i condomini»
Il presidente Testolin chiarisce: «né rissa né aggressioni; i carabinieri sono intervenuti per le manifestazioni di disagio psichico di un giovane»
Saint-Vincent, Manfrin: «paura fra i condomini per il centro di accoglienza in via Roma». Lo denuncia il capogruppo della Lega Andrea Manfrin che chiede conto al presidente Renzo Testolin di un episodio legato a un’aggressione avvenuta in un condominio in via Roma dove è attivo un progetto Sistema Accoglienza Integrazione (Sai)
«Oggi si chiamano Sai (ex Sprar) i centri di accoglienza, ma gli ospiti e i comportamenti sono sempre gli stessi. Nel condominio non c’è una situazione di convivenza serena. Abbiamo accertato l’andirivieni dopo approfondimenti fatti con i residenti del condominio»
La risposta
Testolin chiarisce: «Il progetto Sai esiste dal 2017. Nel comune di Saint-Vincent sono disponibili 15 posti e in 6 anni si sono avvicendate 76 persone. La questione non è nelle mani del Cosp e della Presidenza della Regione ma è gestita dal Comune di Saint-Vincent che ci ha comunicato che non c’è stata nessuna rissa, né è avvenuta un’aggressione ma si è trattato di un problema legato a un disagio psichico di un giovane ospite, che è stato ricoverato in psichiatria e poi trasferito.
Replica Manfrin: «Se i condomini denunciano perché hanno paura, un problema c’è. I gentili ospiti fino al 2020 sono costati alle casse dei quattro comuni coinvolti nel progetto Sai 100 mila euro».
La denuncia
«I residenti che riferiscono dell’ennesimo spiacevole episodio occorso in una delle due unità abitative. l’11 marzo scorso, ci segnalano, fra le 14 e le 15 si rendeva necessario l’intervento dell’Arma dei Carabinieri al terzo piano dell’edificio per sedare una rissa che vedeva coinvolti alcuni ospiti della struttura. Uno degli ospiti veniva ammanettato per contenerlo, veniva chiamata una ambulanza ed uno dei carabinieri si allontanava dall’alloggio con un coltello ivi rinvenuto, potenzialmente utilizzato per l’aggressione».
(d.c.)