25 Aprile, Distort: «Bella Ciao introdotta artificialmente»; Testolin: «Basta diatribe»
Con un'interpellanza il consigliere della Lega chiede conto della scelta della banda municipale di Aosta di suonare “a più riprese” la canzone ‘Bella Ciao’ durante le celebrazioni
25 Aprile, Distort: «Bella Ciao introdotta artificialmente nel repertorio partigiano»; Testolin: «Basta diatribe»
«Bella Ciao è stata introdotta artificialmente nel repertorio partigiano, con vari passaggi cronologici, tra il 1953 e il 1964».
Lo ha sostenuto il consigliere della Lega Luca Distort illustrando l’interpellanza nella quale chiedeva conto al Governo regionale «se si ritiene che la scelta di tale tema, esclusivo e ripetuto, costituisca la formula più corretta per rendere onore all’universalità degli attori della Liberazione, tra cui compaiono, in primis, i reparti dell’Esercito Italiano, con la partecipazione delle formazioni di matrice monarchica, liberale, cattolica, socialista e comunista».
Ha proseguito Distort: «Non si è dato spazio ad altre musiche. Certo è una scelta. Una logica normale di protocollo prevede che l’accompagnamento musicale sia variegato e ispirato ai temi storici della ricorrenza».
La risposta
Il capo dell’esecutivo Renzo Testolin nella risposta ha sottolineato: «Va ricordato che le celebrazioni sono organizzate dall’esercito e dall’Anpi con il patrocinio del Comune di Aosta e dalla Regione.
Dopo 80 anni sarebbe giusto accantonare diatribe e polemiche».
Ricorda il presidente che sono state eseguiti anche il Piave e il Silenzio e ha concluso: « Oggi Bella Ciao è il canto legato alla Liberazione.
Contestarne l’esecuzione non sposta l’attenzione sul fatto che l’Italia, il 25 aprile del 1945, sia stata liberata dal fascismo e dal nazismo»
La replica
Così Distort «Non contesto l’esecuzione di questo canto. Durante la marcia è stato eseguito esclusivamente Bella Ciao: è riduttivo».
Le motivazioni
Distort ha ricordato che «la data del 25 Aprile si connota come festa nazionale della Repubblica Italiana, per commemorare la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazifascista e che tale ricorrenza si celebra dal 1946, su proposta del presidente del Consiglio, Alcide De Gasperi e secondo un decreto legislativo luogotenenziale n. 185 del 22 aprile 1946 emanato da Umberto II di Savoia, principe e luogotenente del Regno d’Italia, Disposizioni in materia di ricorrenze festive, che all’articolo 1 stabiliva la festività del 25 aprile per quell’anno «A celebrazione della totale liberazione del territorio italiano, il 25 aprile 1946 è dichiarato festa nazionale».
Seguirono decreti per celebrare la ricorrenza anche nel 1947, nel 1948 e nel 1949 la ricorrenza venne istituzionalizzata stabilmente quale giorno festivo, insieme con la festa nazionale italiana del 2 giugno».
(da.ch.)