Caro energia: opposizioni chiedono misure strutturate e non bonus una tantum
Su ipotetici ulteriori sconti da parte di Cva il presidente Testolin ha ricordato i milioni di dividendi dell'azienda utilizzati dalla Regione per sostenere famiglie e imprese.
Caro energia: opposizioni chiedono misure strutturate e non bonus una tantum. Su ipotetici ulteriori sconti da parte di Cva il presidente Testolin ha ricordato i milioni di dividendi dell’azienda utilizzati dalla Regione per sostenere famiglie e imprese.
«Siamo qui a chiedere se il governo ha intenzione di mettere in campo misure più strutturate di contrasto al caro energetico per sostenere le famiglie in difficoltà» ha sottolineato in aula consiliare la capogruppo di Pcp Erika Guichardaz.
Il capogruppo della Lega Andrea Manfrin torna sul Bon de Chauffage: «E’ ciò che affermiamo dal 2018 ancora prima scoppiasse il caro energia. La misura di cui parla la collega l’abbiamo sostenuta in maniera concreta potenziando, allora, il Bon de Chauffage, poi cancellato dal governo Fosson che subentrò a quello di Nicoletta Spelgatti. La misura è lì pronta, basta mettere i fondi, rifinanziandola. Le difficoltà energetiche che hanno le famiglie si possono attenuare andando a utilizzare lo strumento che già abbiamo».
Per Pierluigi Marquis, capogruppo di Forza Italia, «c’è una grande necessità di avere un sostegno per fare fronte al caro energia. Si deve intervenire sulla materia e non continuare a mettere pezze. Forza Italia sta lavorando a una proposta di legge volta a intervenire sui costi energetici per tutte le famiglie valdostane. Questa problematica va affrontata una volta per tutte anche per dare certezze ai valdostani.
Così Claudio Restano (Gm) «il bonus è uno strumento per andare incontro alle ma ce ne sono tanti altri. L’extra gettito della Cva ci porta a fare delle riflessioni».
La risposta
L’assessore alle politiche sociali, Carlo Marzi ha ricordato che «il decreto legge n. 34/2023 ha previsto una serie di misure per mitigare l’incidenza dei costi dell’impatto energetico sulle famiglie. Per quanto riguarda la Valle d’Aosta, ad oggi, esistono la legge regionale n. 23/2010, in via di novellazione, che è rivolta anche alle famiglie in difficoltà e il Piano della povertà che finanzia una serie di servizi a sostegno del budget familiare. Sul punto, il Consiglio regionale ha sempre dimostrato sensibilità destinando copiose risorse alle difficoltà della nostra comunità, nell’ordine di quasi 300 milioni».
Ha proseguito: «a titolo esemplificativo, ricordo che sono 115 i milioni messi strutturalmente a disposizione del Dipartimento delle politiche sociali da inizio anno e che, nel 2022, la legge di assestamento è intervenuta con un fondo dedicato da 12 milioni di euro in occasione della prima legge di assestamento nella seconda parte del 2022 stesso. Il Governo regionale monitora l’efficacia di quanto sta accadendo anche a livello nazionale ed è pronto a intervenire come sempre fatto negli ultimi anni».
Question Time
Così Restano nel Question time: «Prendiamo atto che le fatture della Cva sono schizzate in alto, raddoppiando per le piccole imprese» e interroga il governo «come, e se, intendete restituire ai valdostani un bene comune».
Per Stefano Aggravi «vorremmo capire se il governo regionale ha ragionato con la sua controllata su ulteriori scontistiche per i propri clienti?»
Il presidente della Giunta Renzo Testolin ha ricordato che «la Cva ha distribuito 578 milioni in dividenti arrivati nelle casse regionali e impegnati per sostenere i valdostani, famiglie e imprese, nei bilanci di previsione che si sono succeduti negli anni. Così sarà anche quest’anno. Ricorda che i clienti valdostani hanno già diritto al 40% di sconto e le imprese spendono il 39% in meno rispetto a quelle sul territorio regionale».
Per Restano «bisogna guardare avanti, cambiando la visione». Aggravi: «non diciamo a Cva cosa fare ma chiesto se erano stati fatti dei ragionamenti».
(da.ch.)