Crac discount: assolto in appello Vasco Cannatà
Ribaltato il verdetto di primo grado del gennaio 2020
Assolto per non aver commesso il fatto. Si è concluso così il processo d’appello che vedeva imputato per bancarotta fraudolenta Vasco Cannatà. Ribaltato il verdetto di primo grado, quando l’uomo era stato condannato a 2 anni di reclusione.
Assolto in appello Vasco Cannatà
La vicenda trae origine dall’inchiesta su due società operanti nel settore delle forniture alimentari, dichirate fallite nell’agosto 2016 e nell’agosto 2018 dal Tribunale di Aosta. Le società gestivano discount a Sarre, Saint-Christophe e Pont-Saint-Martin. La Guardia di Finanza aveva accertato distrazioni dai patrimoni sociali per 2 milioni e mezzo di euro.
Cannatà, difeso dagli avvocati Stefano Moniotto e Davide Rossi, era a processo in quanto amministratore di fatto, nell’ipotesi degli inquirenti.
In primo grado, nel processo con rito abbreviato erano arrivate due condanne. Oltre a Vasco Cannatà, era stato riconosciuto colpevole anche il padre Francesco e gli erano stati inflitti 4 anni e 6 mesi. Il gup Davide Padalino aveva accolto le richieste del pm Luca Ceccanti.
Francesco Cannatà, nel frattempo, è deceduto e in secondo grado è stato quindi dichiarato il non doversi procedere.
L’altro figlio, Milo Cannatà, aveva patteggiato un anno e otto mesi.
(t.p.)