Marché Vert Noël: scontro sull’esternalizzazione, in Consiglio strali dalla minoranza
L'opposizione ha puntato il dito anche contro l'assessora Sapinet. Maggioranza compatta. Il sindaco: «Vogliamo le competenze giuste, non mettiamo il dirigente a spostare il pinetto»
«Dovevamo interrogare il mercato per migliorare il prodotto. Vogliamo dare compiti giusti a chi ha competenze giuste. Ci aspettiamo un pool di soggetti aggregati con competenze di alto profilo in tutti gli ambiti di cui abbiamo bisogno. Certo non mettiamo il dirigente a piantare il pinetto». Con un’immagine evocativa e un raro trasporto, il sindaco di Aosta, Gianni Nuti ha provato a rispedire al mittente gli attacchi delle minoranze contro la scelta di esternalizzare la realizzazione del prossimo Marché Vert Noël, ma soprattutto verso l’assessora competente, Alina Sapinet.
Il Marché Vert Noël
Esternalizzazione che, come già spiegato in passato, prevede un bando da 170 mila euro per affidare a una figura terza l’onere di organizzare tutti gli aspetti dell’evento aostano, dal noleggio di chalet e impianti elettrici, passando la gestione di tutti gli aspetti legati a sicurezza, custodia e smaltimento rifiuti, affidare le casette agli operatori commerciali (richiedendo un massimo di 3.600 euro a chalet) e puntando anche a utilizzare una quarta piazza oltre a Roncas, Giovanni XXIII e Severino Caveri.
Le iniziative
Nel menù, tre iniziative, di cui si è discusso solamente l’ordine del giorno presentato da Forza Italia, che chiedeva di prendere le «distanze dal modus operandi adottato dall’assessora competente (Alina Sapinet ndr)» culminato nel «mancato coinvolgimento preventivo di questo consiglio comunale e delle sue relative commissioni consiliari».
Parlando di un evento «patrimonio immateriale collettivo di tutti», Renato Favre ha sparato ad alzo zero.
«Sono il primo a credere che l’andamento non troppo positivo del Marché dello scorso anno sia dovuto al trasferimento da una location unica al mondo – ha spiegato -. Ma noi ci dissociamo fortemente da questa decisione di affidare all’esterno le gestioni future del Marché e chiediamo al consiglio di prendere le distanze. State imboccando una strada pericolsa: dare le chivi in mano rischia di voler dire perdere pian piano il controllo».
Il sindaco
Con l’assessora Alina Sapinet che non ha ritenuto di intervenire in quanto richiamata direttamente in causa dall’impegnativa, ci ha pensato il primo cittadino a difendere a spada tratta l’operato.
«Non abbiamo mai detto di essere infallibili – ha esordito Gianni Nuti -, ci siamo interrogati sulle possibili soluzioni a un cambio di location che ci ha fatto perdere l’elemento distintivo».
Rilevate «le criticità» notate da tutti, la Giunta ha così deciso di trovare «soluzioni organiche», che superassero la formula di «affidamenti paralleli non comunicanti» per tutti i diversi aspetti organizzativi.
Bocciata l’idea di un direttore artistico, che non avrebbe evitato agli uffici di spendersi per tutti gli affidamenti, si è così deciso di puntare «su un soggetto unico in grado di progettare un corpo coerente».
«Vi immaginate un tecnico che cerca proseliti in giro per la città? – ha chiesto il primo cittadino -. Per avere 70 espositori c’è bisogno di una rete di operatori commerciali, c’è bisogno di qualcuno che ha le mani in pasta».
Inoltre, alla base, c’è la volontà di sgravare gli uffici e far sì che «le nostre forze si concentrino su attività che ci appartengono – incalza il sindaco -. Salvaguarderemo l’idea del villaggio alpino, abbiamo posto paletti chiari e saremo rigorosi nella valutazione. Abbiamo anche deciso di ampliare l’offerta, salvaguardando il cuore, ma cercando di allargare le ricadute sulla città».
Primo cittadino che poi conclude con un pizzico di ironia e amarezza.
«Parlate sempre del valore dell’impresa privata, io ci credo e so che è una risorsa – ha concluso -. Non mando il dirigente a spostare il pinetto. Dobbiamo renderci conto che ogni lavoro ha una sua specializzazione e non ci sono più le personalità che avevano maturato esperienza per passioni proprie. Ci vogliono professionisti e bisogna guardare fuori Valle per diversificare a migliorare il prodotto. Ci aspettiamo un pool di soggetti con competenze di alto profilo».
Il dibattito
Il mirino della minoranza ha puntato forte anche sulla posizione dell’assessora Sapinet.
«Le ragioni spiegate hanno un senso, ma lascia perplessi il silenzio proprio dell’assessora – ha spiegato Giovanni Girardini (Renaissance) -. Certo, saremmo ipocriti se non capissimo che ci sono tante migliorie da apportare da teste con specifiche competenze».
Roberta Carla Balbis (Renaissance) ha evidenziato come fosse «l’occasione per confrontarci sull’idea di mantenere l’organizzazione – ha esclamato -. Ricordo che questo è l’unico evento gestito in forma diretta dal Comune: siamo di fronte all’incapacità di gestire un patrimonio in un anno intero».
Sylvie Spirli (Lega) ha posto l’accento su un aspetto.
«Cambiate idea dal giorno alla notte, per l’emergenza abitativa parlavate di imprese come delinquenti, ora sono un valore aggiunto – ha tuonato -. Una sola cosa è certa, da oggi il sindaco avrà anche la delega al Turismo, buon lavoro».
Il “creatore” del Marché Vert Noël, Bruno Giordano, ha definito la scelta «legittima», ma ha ricordato la «gelosia» per le sue creature di cui ha registrato i marchi, come Marché Vert Noël, AmicoInComune e Enfanthéâtre.
«Sono talmente incosciente che, a ottobre 2008, ho usato 220 mila euro dei 250 mila di avanzo di amministrazione per il Marché in piazza Caveri, impegnandomi in prima persona e sentendomi dire dalla Giunta che nessuno mi avrebbe coperto – ha ricordato -. Ecco, non capisco il discorso della complessità. C’era la disponibilità gratuita da parte del sottoscritto e dispiace che la mia offerta sincera, e privata, non sia stata tenuta in considerazione, anzi considerata un ennesimo fastidio».
La maggioranza
La maggioranza ha alzato le barricate.
Fabio Protasoni (Pcp) ha ribattuto che il Comune «non delega di una virgola ciò che è di sua competenza – ha esclamato -. Ricordiamo la storia del Marché, ma facciamo un salto di qualità. Useremo le risorse interne per ciò che la loro professionalità consente di fare meglio».
Pietro Varisella (Av) ha evidenziato la «capziosità» dell’ordine del giorno e ha sottolineato come «verrà introdotta professionalità in un’organizzazione rodata».
Roberto Favre (Uv) ha rispedito tutto al mittente.
«Non prendiamo le distanze da Giunta e assessore, approviamo il modus operandi. Il mondo è cambiato ed è compito del Governo dare risposte».
Il capogruppo Uv, Laurent Dunoyer, ha ribadito come «il gruppo rimane compatto. Quanto fatto rimane in linea con gli indirizzi avuti».
A chiudere l’assessore Corrado Cometto.
«Sollecitiamo spesso il mercato, come per l’illuminazione pubblica e Brocherel – ha concluso -. Bisogna solo fare attenzione su programmazione, allestimento e gestione».
(alessandro bianchet)