Lutto: il mondo dell’artigianato piange la scultrice di Verrès Alessandra Zucco
La cerimonia funebre si terrà a Verrès domani, giovedì 4 maggio, alle ore 10.
Lutto: il mondo dell’artigianato piange la scultrice di Verrès Alessandra Zucco.
Classe 1972, Alessandra Zucco se n’è andata l’altro ieri, dopo aver combattuto con coraggio contro la malattia.
Verreziese di adozione, nativa di Chivasso, Alessandra si era trasferita con la famiglia da Chivasso nel 1981.
Dopo gli studi universitari in Lettere, a Torino, Alessandra ha iniziato a interessarsi ai corsi di scultura.
Il debutto alla fiera di Sant’Orso è datato 2008.
Le sue opere sono principalmente sculture tuttotondo, nella caratteristica forma allungata ed elegante.
La cerimonia funebre
La cerimonia funebre si terrà domani, giovedì 4 maggio, alla chiesa di Verrès, alle ore 10.
L’intervista ad Alessandra
Riportiamo qui l’intervista rilasciata a Nadia Camposaragna nel 2016, quando vinse il premio Don Garino e parlò dei suoi esordi nel mondo della scultura.
«Fin da bambina ho sempre avuto grande passione per il disegno» racconta Zucco, che ha intrapreso gli studi universitari a Torino in Lettere.
Al termine dell’Università Alessandra ha iniziato a interessarsi ai corsi di scultura, anche se, come ricorda lei: «All’inizio mi sono trovata un po’ spiazzata, dato che ero abituata alla bidimensionalità, mentre nella scultura le figure sono dotate di profondità e bisogna utilizzare specifici utensili e attrezzi».
La scuola di Franco Pinet
Molto importante è stata la scuola di Franco Pinet, artista di Issogne che «lascia molta libertà ai suoi allievi e che parte dai disegni per la realizzazione delle sculture, dunque che ha facilitato la mia transizione verso la scultura», ha rammentato Alessandra.
Dopo un po’ di iniziale pratica, Zucco ha iniziato un biennio formativo di bottega scuola nel 2006, iniziando la sua opera di scultrice, hobby che abbina alla sua professione di ispettore di polizia a Verrès.
Una casa laboratorio
La particolarità del suo atelier risiede nel posizionamento nel salotto dell’abitazione, tanto che la sua può essere definita una vera e propria casa-laboratorio.
«Ho deciso di installare in casa il mio banco di lavoro perché all’epoca ero incita della mia bambina Alice, che mi ha decisamente influenzato negli anni successivi, in modo da lavorare sul legno e non dover sempre scendere in garage – racconta Zucco.
Poi un mio amico architetto mi ha consigliato di rendere il mio appartamento una sorta di casa-atelier e mi ha regalato uno scaffale in cui conservare le mie opere».
Sculture e legno d’acero
Alessandra realizza principalmente sculture tuttotondo, in quanto come dice lei «amo vedere le figure nella loro interezza e allungate, per questo gli
altorilievi, che pure ho già realizzato, non mi entusiasmano».
Il suo legno preferito è l’acero, «durissimo e molto difficile da lavorare, ma che una volta levigato assume quasi la consistenza dell’avorio, donando un incredibile senso di purezza – spiega lei, che ha anche dichiarato di usare il tiglio – sebbene non possieda tutte le venature dell’acero.
Per le mie figure sugli animali invece prediligo il noce, perché è in grado di valorizzare e caratterizzare al meglio i particolari».
L’amore per la Fiera di sant’Orso
La Fiera di Sant’Orso per Zucco costituisce l’evento clou, per il quale si lavora tutto l’anno, una fatica però: «ripagata dai tre premi che ho ricevuto nelle mie ultime tre partecipazioni.
Ho fatto una bella gavetta da quando ho debuttato nel 2008.
All’epoca avevo il banco in via Monsignor de Sales, dove faceva molto freddo e passava poca gente.
Nel 2015 sono poi passata a via Croix de Ville e dall’anno scorso sono in via de Tillier, tutta un’altra cosa», ricorda la scultrice.
Alessandra negli ultimi anni ha partecipato anche al concorso Noël au Bourg e messo in mostra un’altra sua grande passione, i presepi, ottenendo il secondo posto nel 2015 e il primo premio nel 2016.
(c.t.)