25 aprile, PlA: occasione imperdibile per ripensare ai nostri ideali di autonomia e libertà
Aldo Di Marco: Dopo 78 anni da quegli eventi credo indispensabile onorare il coraggio dei patrioti valdostani che seppero tenacemente opporsi al regime nazi-fascista, ma anche dell’intera comunità della nostra Valle che ne supportò gli sforzi
«In questo giorno speciale in cui si celebra l’anniversario della Liberazione d’Italia dall’occupazione militare nazista e dal giogo dell’oppressione fascista, il nostro doveroso ricordo va al sacrificio delle donne e degli uomini che credendo nell’ideale di democrazia furono protagonisti diretti ed indiretti della Resistenza, scrivendo una pagina gloriosa della nostra storia», ricorda Aldo Di Marco, segretario politico di Pour l’Autonomie.
La liberazione
«Nella nostra Regione la liberazione giunse il 28 aprile del 1945 con l’ingresso dei partigiani ad Aosta e segnò l’avvio di quel percorso complesso di definizione di un avvenire fino ad allora solo immaginato – ricorda Di Marco -. Il popolo valdostano, sotto la spinta delle forze autonomiste e annessioniste, diviso tra chi voleva restare parte integrante dello Stato italiano e chi invece sosteneva l’unificazione alla Nazione francese, seppe dar prova di straordinaria volontà di mantenere integre le proprie radici, la propria identità ed i propri ideali di autodeterminazione, operando una scelta concretizzatasi poi nello Statuto Speciale promulgato il 26 febbraio 1948″.
Il 25 aprile oggi
“Dopo 78 anni da quegli eventi credo indispensabile onorare il coraggio dei patrioti valdostani che seppero tenacemente opporsi al regime nazi-fascista, ma anche dell’intera comunità della nostra Valle che ne supportò gli sforzi mantenendosi unita e compatta nel difendere strenuamente i propri valori fondanti strettamente connessi al territorio montano e alle specificità culturali e linguistiche», dice Di Marco.
Per PlA «questa ricorrenza è quindi anche l’occasione per ripensare al nostro percorso di autonomia e libertà le cui fondamenta furono poste proprio in quel difficile periodo d’invasione, lotta e riscatto, e che merita oggi un rinnovato impegno da parte di tutte le generazioni valdostane al fine di non rendere vano quanto duramente costruito e rinnovare la memoria di chi in quegli anni perigliosi ha anteposto il futuro della Valle d’Aosta, al proprio destino personale».
(re.aostanews.it)