Pericolo incendi, per Pcp «gli inviti a evitare gli abbruciamenti agricoli non bastano»
In Valle d'Aosta non esiste una normativa per bruciare i residui vegetali in agricoltura
Pericolo incendi, per Pcp «gli inviti a evitare gli abbruciamenti agricoli non bastano».
Per le consigliere regionali «non ci si può affidare solo a ordinanze estemporanee o a appelli alla responsabilità». Hanno evidenziato che a oggi infatti sono previste soltanto le ‘Linee guida per la corretta gestione degli abbruciamenti agricoli’ e la Valle d’Aosta è rimasta tra le poche, se non l’unica, regione ad essere priva di un apposito strumento legislativo.
Nei periodi di criticità, come conferma l’assessore all’Ambiente Davide Sapinet, la Regione, attraverso comunicati ufficiali invita «la popolazione a evitare l’utilizzo del fuoco per l’eliminazione di sfalci o residui agricoli, privilegiando laddove possibile altre forme di gestione».
Le alternative
Nella replica la consigliera Chiara Minelli ha citato alcune soluzioni. «Cercando di approfondire la questione abbiamo visto – suggerisce in aula – che nel parmense c’è un progetto in cui il trituratore è messo a disposizione di chi ne ha bisogno. Potremmo forse pensare a un trituratore comunale che si usa a turno. In alcune realtà europee, ad esempio in Scozia, sta prevalendo un’altra tendenza per quanto riguarda gli sfalci: non vengono più ritirati, si è previsto di lasciarli sul terreno. Questo non vale per le potature ma è comunque una pratica da capire. Sono ovviamente solo delle suggestioni, ci sono sicuramente altre ipotesi da prendere in esame. Di sicuro crediamo che il tema vada affrontato in modo serio e rapido».
(re.aostanewes.it)