Commissione Paritetica, VdA Aperta si scaglia contro Rollandin
La nomina del professor Francesco Saverio Marini Marini è considerata inopportuna e sconcertante come quella dell'ex presidente della Regione
Commissione Paritetica, VdA Aperta e Rete civica denunciano «la virata a destra»
Per Valle d’Aosta Aperta la Commissione paritetica di nomina regionale conferma la sterzata a destra dei colonnelli dell’Uv.
«Ormai è chiaro che le dimissioni di Lanièce e Bressa servivano a liberare posti – si legge in una nota -, per completare la spartizione di poltrone da parte della maggioranza Testolin. In cambio del sostegno alla Giunta, il gruppo di Rollandin ha avuto anche questa nomina, oltre all’assessorato all’agricoltura. Bertin e Padovani che sull’anti rollandinismo hanno fatto la loro fortuna politica lo hanno votato. Usando le parole del neo eletto: sono proprio Bertin e Padovani le persone “double-face”».
Del professore Marini dicono i referenti di VdA Aperta «è un professionista qualificato, ma anche il consigliere giuridico della presidente Meloni. Si tratta dell’ennesimo segnale di corteggiamento degli autonomisti all’attuale Governo di estrema destra».
Per concludere «Il Pd locale dimostra, per l’ennesima volta, di essere un fantasma in questa giunta e in questa maggioranza, completamente passivo e servile, non solo verso i suoi partner politici unionisti ma anche nei confronti della destra.Tutto questo sulla testa dei cittadini, che aspettano da tempo risposte adeguate dalla Paritetica su argomenti importanti come le concessioni idroelettriche, il Conservatoire o l’equiparazione dei Vigili del fuoco e del Corpo forestale valdostano».
Rete civica
«La nomina di Augusto Rollandin è inaccettabile e sconcertante, mentre quella del professore Francesco Saverio Marini è inopportuna e altrettanto sconcertante. La scelta dei rappresentanti regionali nell’organismo incaricato di elaborare i Decreti legislativi di attuazione dello Statuto è un atto di rilevante importanza politica che andrebbe gestito con trasparenza, escludendo qualsiasi logica spartitoria. Inoltre, visto che si tratta di un ruolo istituzionale, bisognerebbe evitare un ragionamento di parte, fatto da una maggioranza. Dovrebbe essere una scelta frutto di coinvolgimento e condivisione di tutto il Consiglio, o almeno il tentativo dovrebbe essere fatto». Scrive in una nota il movimento civico.
Per aggiungere: «E invece la maggioranza Uv-autonomisti-Pd ha proposto i candidati e ha votato senza nessun confronto con la minoranza e con scelte che non possono essere condivise. Augusto Rollandin non ha competenze giuridiche, ha una lunga esperienza politica ma ha anche un curriculum, come è noto a tutti, denso di procedimenti giudiziari, di condanne ed anche di sospensione dalle cariche pubbliche».
Pcp
«Il nostro gruppo – specificano le consigliere Erika Guichardaz e Chiara Minelli – non ha partecipato al voto per sottolineare la propria contrarietà rispetto al metodo con cui si è arrivati alla proposta di queste candidature, privo di ogni condivisione e trasparenza, e alle candidature stesse.»
(re.aostanews.it)