Luoghi della Resistenza valdostana, una mappa interattiva perché la memoria non si perda
Presentato in vista delle celebrazioni del 25 aprile il progetto Lieux Mémoire Résistance dell'Istituto storico della Resistenza
Si chiama Lieux Mémoire Résistance il progetto dell’Istituto storico della Resistenza che propone, in vista del 25 aprile, un viaggio interattivo tra i luoghi della Resistenza in Valle d’Aosta.
Un progetto articolato che ha richiesto tanta forza lavoro e diversi anni e che, come sottolineato dal presidente dell’Istituto, Corrado Binel, e dalla sua direttrice, Vilma Villot, è aperto a ogni tipo di implementazione. Per il futuro già si pensa a fotografie storiche e attuali e magari a una geolocalizzazione più puntuale dei luoghi, che permetta anche a chi non conosce la Valle d’Aosta di raggiungerli.
Il presidente della Regione, Renzo Testolin ha sottolineato come iniziative di questo tipo, «un lavoro di ricerca e modernizzazione di questi luoghi», aiutino a «non perderla questa memoria», Binel evidenzia come l’Istituto debba aprirsi a sperimentazioni e nuove strade per comunicare con le nuove generazioni perché «quello che rimane della Resistenza è ciò che siamo noi oggi e che dovremo cercare di essere anche domani».
Per la direttrice Vilma Villot questo nuovo linguaggio è un modo per aprire la platea e rivolgersi maggiormente a scuole, ma anche guide turistiche e turisti interessati.
Il progetto Lieux Mémoire Résistance
Al viaggio interattivo nei luoghi della Resistenza e dell’antifascismo in Valle d’Aosta si accede dal sito resistance.vda.it articolato in sette mappe georeferenziate accompagnate da schede storiografiche.
La prima mappa indica il sorgere dei primi gruppi resistenziali dell’autunno 1943, si passa poi alle formazioni partigiane e le forze nazifasciste rafforzatesi nell’estate 1944.
C’è poi una mappa dedicata ai principali attacchi ai nazifascisti e i sabotaggi a impianti di importanza bellica da parte delle forze partigiane dal 1943 al 1945.
La mappa 5 è dedicata alle azioni partigiane alla vigilia della Liberazione; la sesta indica, a grandi linee, i luoghi in cui si trovano monumenti, cippi, lapidi in ricordo dei partigiani e dei civili uccisi nel corso della lotta di Liberazione e nell’ultima mappa sono indicati i centri di documentazione e di mostre espositive permanenti.
I testi che accompagnano le mappe sono curati dal ricercatore Diego Graziola, attinti dal testo Storia della Resistenza in Valle d’Aosta di Roberto Nicco, il sito è stato realizzato da Nexus di Aurora Tranti, mentre le indicazioni e la descrizione dei monumenti sono tratte da Silens Loquor, la pubblicazione di Daniela Giovanna Jon e Marisa Alliod.
Résistance en noir et blanc
Per l’occasione è stata presentata anche la pubblicazione della piccola brochure Résistance en noir et blanc 1943 – 1945 – Frammenti di storia dagli archivi fotografici dell’Istituto storico della Resistenza e della società contemporanea in Valle d’Aosta.
Il libretto riprende le immagini della mostra allestita un anno fa nel foyer della biblioteca regionale, ora esposta in modo permanente nella sede di via Piave, e contiene l’intervento di Peppino Ortoleva, professore di storia e teoria dei media all’Università di Torino, su Cosa ci dice una fotografia della guerra.
(erika david)