Geenna, la Cassazione annulla la confisca dei beni di Tonino Raso
La Corte di Cassazione ha annullato di decreto, rinviando alla Corte d'Appello di Torino per un nuovo giudizio
Geenna, la Cassazione annulla la confisca dei beni di Tonino Raso.
La Corte di Cassazione ha annullato il decreto di confisca dei beni del ristoratore Antonio ‘Tonino’ Raso.
La Cassazione ha rinviato alla Corte d’appello di Torino per un nuovo giudizio.
La confisca dei beni del noto ristoratore del capoluogo era stata disposta nell’aprile 2021 dalla sezione Misure di prevenzione del tribunale di Torino.
La confisca dei beni di Tonino Raso
Il decreto riguardava le quote di proprietà di Raso del ristorante pizzeria La Rotonda di Aosta, un appartamento, un’autorimessa, due automobili, tre conti correnti (uno al 50&) e il saldo attivo di carte prepagate.
Lo rende noto l’agenzia Ansa Valle d’Aosta.
I magistrati che firmarono il decreto di confisco ritennero che vi fosse una sproporzione ingiustificata tra i beni per i quali si propose il sequestro e i redditi dichiarati da Raso e dal suo nucleo familiare.
Nel mese di dicembre 2019, la Dia aveva già sequestrato i beni.
La scarcerazione dopo oltre 4 anni di custodia cautelare
Tonino Raso è stato scarcerato venerdì 31 marzo, dopo oltre quattro anni di custodia cautelare, su ordine della Corte d’Appello di Torino.
Era stato arrestato il 23 gennaio 2019.
Insieme a lui, avevano lasciato il carcere anche gli altri imputati del processo Geenna: l’ex consigliere comunale di Aosta Nicola Prettico, l’ex dipendente del Casinò di Saint-Vincent Alessandro Giachino.
Misura revocata anche per l’ex assessora comunale di Saint-Pierre Monica Carcea che era ai domiciliari.
Nella foto in alto, Tonino Raso all’ingresso del tribunale di Aosta durante una fase del processo per l’Operazione Geenna.
(re.aostanews.it)