Parco naturale del Mont Avic, via all’ampliamento alla Val Clavalité
Gli accessi restano invariati, da Champdepraz e Champorcher. La nuova superficie di area protetta è di 7.293 ettari distribuita su tre comuni
Parco naturale del Mont Avic, via ampliamento alla Val Clavalité.
L’ampliamento del parco valdostano interessa una superficie complessiva di 1.549 ettari, nel comune di Fénis (AO), dei quali 91 ettari afferenti al territorio comunale e 1458 ettari di proprietà privata, nel versante orografico destro della Val Clavalité, includendo parte del tramuto dell’Etzely, i valloni di Savoney, della Grande Bella Lana e il versante sinistro del Ponton.
La nuova superficie del Parco è ora pari a 7.293 ettari distribuiti su Champdepraz, Champorcher e Fénis.
L’Assessorato delle Opere pubbliche, Territorio e Ambiente comunica che, nella seduta odierna, la Giunta regionale ha deciso di trasmettere al Consiglio regionale la deliberazione concernente l’ampliamento dei confini territoriali del parco Naturale Mont Avic, nel comune di Fénis, ai sensi della legge regionale n. 16/2004.
Iter di 5 anni
Si avvia così alla conclusione un iter iniziato a fine 2018, quando un gruppo di privati cittadini residenti a Fénis e Chambave ha costituto un Comitato promotore per l’ampliamento del Parco con l’intento appunto di promuovere l’estensione dell’area protetta nei comuni confinanti.
Zona protetta
L’area interessata dall’ampliamento, la Val Clavalité, è interamente compresa nella Zona di Protezione Speciale (ZPS) IT1202020 Mont Avic-Mont Emilius della rete ecologica europea Natura 2000, caratterizzata da significative valenze naturalistiche.
“Si tratta di un progetto importante, che rientra nella strategia regionale di proteggere il territorio: la Valle d’Aosta ha circa 1/3 di aree protette, al di sopra dell’indicazione europea del 28-30%”, ha ricordato durante la conferenza stampa di giunta tenutasi oggi, 11 aprile, il presidente della Regione, Renzo Testolin.
La nuova porzione di territorio amplia, all’interno del Parco, l’estensione degli habitat che rappresentano la ricchezza vegetazionale e faunistica della ZPS. È un’area ad elevata naturalità, con una presenza antropica ridotta, dove i pascoli ancora presenti, di Savoney, dell’Etzely e del Ponton possono trovare nell’ingresso nel Parco un volano per le produzioni lattiero-casearie di qualità, da gestioni sostenibili e tradizionali. La ricca rete sentieristica, già presente, con elementi storici di pregio, come le vestigia degli antichi sentieri reali di caccia del Col Fussy, favorirà ulteriormente il turismo naturalistico sostenibile.
Porte di accesso
Invariate le porte di accesso al Parco, che resteranno Champdepraz e Champorcher.
“Dopo un percorso di approfondimento e confronto con le amministrazioni interessate, è stata definita una proposta poi condivisa con tutti i soggetti competenti. Un incremento del trasferimento annuo all’Ente Parco, pari a 170.000 euro, permetterà inoltre all’Ente si assicurare tutte le funzioni istituzionali relative alla gestione della nuova porzione di territorio in coerenza con quanto fatto finora, assicurando unitarietà sull’intera superficie dell’area protetta”, spiega l’assessore regionale al Territorio e Ambiente, Davide Sapinet.
Collaborazione con il Comitato
“Il Parco avvierà da subito la collaborazione con il Comitato di privati che ha fortemente voluto l’inserimento delle loro proprietà nel territorio dell’Area protetta – comunica il presidente del Parco naturale Mont Avic, Davide Bolognini –. L’incremento della pianta organica consentirà al Parco l’applicazione delle misure di protezione al nuovo territorio e lo sviluppo, in sintonia con l’ambiente, di attività di promozione turistica anche mediante l’assegnazione del proprio Marchio di qualità. L’applicazione delle capacità progettuali, implementate in oltre 30 anni dall’istituzione del Parco, permetterà una valorizzazione sostenibile del territorio esteso, anche a beneficio dell’intero territorio regionale.”
(re.aostanews.it)