Codice degli appalti, «la lotta alla corruzione si fa con la semplificazione»
Si è parlato del Codice Salvini nell'incontro promosso dalla Lega Vallée d'Aoste
Codice degli appalti, «la lotta alla corruzione si fa con la semplificazione».
«La lotta alla corruzione si fa con la trasparenza e con la semplificazione, eliminando tempi morti e lunghi passaggi da una scrivania all’altra».
Così Andrea Napoleone, avvocato, tecnico del Ministero delle Infrastrutture ha riassunto il nuovo Codice degli Appalti, il cosiddetto Codice Salvini che, approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 marzo scorso, sarà realtà dal 1º luglio prossimo.
L’incontro organizzato dalla Lega Vallée d’Aoste
Se n’è parlato oggi, nel tardo pomeriggio, nell’affollata sala conferenze dell’Hôtel HB di Aosta, per iniziativa della Lega Vallée d’Aoste.
Portando il saluto della Senatrice Nicoletta Spelgatti, «impegnata in Commissione», la segretaria della Lega Vallée d’Aoste Marialice Boldi ha sottolineato «l’urgenza di snellire la burocrazia e di dare fiducia alle imprese», riprendendo le parole del ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini che ha parlato di «meno perdite di tempo, più fiducia alle imprese, ai sindaci, alle imprese dei territori, alle imprese anche più piccole e artigiane.
Significa più cantieri, più lavoro e sicurezza in tutta Italia».
L’avvocato Napoleone si è concentrato in particolar modo sui due punti maggiormente contestati: le soglie di affidamento e i subappalti.
Codice degli appalti: le soglie di affidamento
«E sufficiente leggere il testo per rendersi conto che le preoccupazioni sono infondate» commenta l’avvocato che ha ricordato «come il Governo ha preso tel quel il testo del Consiglio di Stato, senza metterci la penna.
Una decisione squisitamente tecnica recepita in sede del Consiglio dei ministri, dopo che era stato il Governo Draghi a chiedere al Consiglio di Stato di redigere una prima bozza del Codice degli Appalti, nei tempi stretti del PNRR».
Appalti ‘liberi’ e procedure negoziate
Con la liberalizzazione degli appalti sottosoglia e cioè fino a 5,3 milioni di euro, le stazioni appaltanti potranno decidere di attivare procedure negoziate o affidamenti diretti, rispettando il principio della rotazione.
«Sono comunque procedure a evidenza pubblica che garantiscono trasparenza e il principio della rotazione ma sono semplificate, sostituendo farraginose procedure burocratiche» precisa l’avvocato Napoleone.
Il tecnico del ministero delle Infrastrutture ha spiegato gli elementi della procedura negoziata che garantiscono concorrenza e trasparenza: le indagini di mercato e la determina a contrarre, «che è un atto pubblico, pubblicato sul sito istituzionale della stazione appaltante e anche sul sito dell’Anac».
La stazione appaltante inviterà a partecipare alla gara 5 o 10 imprese, a seconda del peso dell’appalto «ma nella determina a contrarre devono essere indicati gli invitati, gli importi e il perchè si è deciso di avviare una procedura negoziata».
Come dire, il contenuto della determina a contrarre è lo stesso del bando, senza le lungaggini del bando stesso e con l’adeguata pubblicità sul sito della stazione appaltante.
I soggetti selezionati per contrattare con la pubblica amministrazione, non vengono scelti a caso, secondo l’avvocato Napoleone, ma con apposite indagini di mercato.
«Ci sono elenchi, formati con avviso pubblico, dai quali la pubblica amministrazione sceglierà coloro che parteciperanno alla negoziazione».
E non è la stazione appaltante a redigere l’elenco ma l’elenco è soggetto a revisione periodico, dal quale possono essere cancellati o integrati soggetti.
Altra garanzia: nella determina a contrarre, i criteri di selezione devono essere sempre indicati».
I subappalti
L’articolo 119 liberalizza di sfatto il ricorso al subappalto, «ma non è stata una scelta arbitraria, ma la conseguenza di una deriva comunitaria».
L’Unione Europea aveva aperto una procedura di infrazione per la limitazione al 30% al subappalto, «per il fatto di andare in danno a micro e piccole e medie imprese» secondo l’avvocato Napoleone.
Il Codice Salvini ha risolto la procedura di infrazione; tutto può essere subappaltato, eccetto la prestazione prevalente ma ci sono regole da rispettare.
«I soggetti possono subappaltare solo previa autorizzazione della stazione appaltante e a condizioni che il soggetto abbia le qualifiche e le competenze per quei lavori» precisa il consulente del Ministero -.
Non solo: il subappaltatore non deve avere cause di esclusione (ad esempio condanna per concussione) e ancora, il nome del subappaltatore deve essere già indicato all’atto dell’offerta.
E ancora: la norma stabilisce la responsabilità in solido dell’appaltatore e del subappaltatore, compresi obblighi retributivi e contributivi.
«Il subappaltatore deve garantire gli stessi standard del contratto principale e lo stesso trattamento economico e contribuitivo e, prima dell’avvio dei lavori, devono essere trasmessi il Piano delle Sicurezza e i documenti che riguardano il trattamento economico dei lavoratori» puntualizza l’avvocato Napoleone.
Nel caso in cui il subappaltatore sia una micro o PMI e l’appaltatore sia inadempiente, sarà direttamente la stazione appaltante a provvedere al pagamento delle spettanze.
Altra garanzia, secondo l’avvocato romano è il Durc (il documento che attesta la regolarità contributiva di un’azienda, ndr) comprensivo della congruità della manodopera – per evitare il lavoro sommerso – verificato dalla Cassa Edile.
Altri elementi innovativi del Codice degli Appalti
Tra gli elementi innovativi elencati dall’avvocato Napoleone, la possibilità da parte della stazione appaltante, di rifiutare l’offerta, qualora più del 50% della fornitura sia di prodotti terzi ai Paesi dell’Unione Europea.
Altra novità, criteri premiali per favorire la partecipazione delle piccole e medie imprese che hanno sede operativa nel territorio interessato dall’opera da costruire.
E ancora, il meccanismo automatico e obbligatorio di aggiornamento dei prezzi.
(Nella foto in alto, da sinistra, Stefano Aggravi, Marialice Boldi e Sergio Togni; in videoconferenza, l’avvocato Andrea Napoleone.
(cinzia timpano)