Prelievi non autorizzati dal lago di Lod, indagato il sindaco di Chamois
La Procura di Aosta ha iscritto nel registro delle notizie di reato il primo cittadino Mario Pucci e un dipendente della Cervino spa; alla base dell'inchiesta la segnalazione presentata da Legambiente e da un comitato civico del paese. Mario Pucci: «Sono tranquillo»
Alterazione di bellezze naturali e intervento non autorizzato su bene paesaggistico. Queste le accuse che la Procura di Aosta muove al sindaco di Chamois, Mario Pucci, indagato in merito ai presunti prelievi non autorizzati e alla carenza di acqua che si erano registrati nel Lago di Lod.
L’inchiesta
Il primo cittadino di Chamois è quindi indagato, al pari di un dipendente della Cervino spa, cui viene mossa l’accusa di furto d’acqua.
In base a quanto riporta l’Ansa, nel secondo caso, la Procura di Aosta ipotizza che il dipendente, tenendo all’oscuro i vertici della Cervino, usasse l‘acqua del Lago di Lod per l’innevamento artificiale, pur non disponendo di alcuna concessione.
Le indagini
Le indagini, guidate dalla stazione forestale di Antey-Saint-André, sono partite circa un anno fa, a seguito della segnalazione effettuata da Legambiente e da un comitato civico di Chamois.
I soggetti in questione ipotizzavano, infatti, presunte irregolarità nei prelievi di acqua dal Lago di Lod.
Dall’inchiesta risulterebbe una pesante carenza di acqua nel periodo che va dalla stagione invernale 2021-2022, almeno fino all’estate del 2022.
Secondo gli inquirenti, inoltre, il sindaco Mario Pucchi avrebbe fatto chiudere la paratia che consente il passaggio dell’acqua dalla vasca di carico al lago in questione.
La perizia disposta dalla Procura di Aosta avrebbe confermato sia le sottrazioni di acqua che la mancata alimentazione dello specchio alpino.
Secondo i tecnici incaricati, il lago in secca avrebbe anche portato alla morte della vegetazione tipica dei laghi alpini.
Il sindaco
In una conferenza stampa il sindaco di Chamois, Mario Pucci, si è detto tranquillissimo.
«All’insegna della trasparenza – esclama il primo cittadino -, nella riunione del consiglio comunale ho comunicato a consiglieri e popolazione presente la ricezione dell’avviso di garanzia. Non ne conosco, onestamente, natura, origine e contenuti, approfondiremo il tutto con il mio legale Fabio Fantini di Aosta. Mi sento particolarmente tranquillo in merito alle accuse e ripongo la piena fiducia nella magistratura, ma non posso nascondere un “rododendro” che mi agita».
La prima contromossa è chiara.
«Porterò delibere, impegni, decisioni e articoli di stampa a pieno sostegno del mio operato per la tutela del lago – spiega ancora Pucci -. Appena arrivata comunicazione dell’avviso di garanzia ho ritenuto fondamentale comunicare tutto a collaboratori più stretti e consiglieri. Al momento non ho alcuna informativa su eventuali convocazioni in Procura o cose del genere. Dopo Pasqua, mi sentirò con l’avvocato per stabilire tutte le iniziative necessarie».
(re.aostanews.it)