Case popolari: 181 famiglie a rischio sfratto, Manfrin: «è una bomba sociale»
Il consigliere prospetta quattro soluzioni ma la mozione viene respinta
Case popolari: 181 famiglie a rischio sfratto, Manfrin: «è una bomba sociale».
Torna sulla morosità incolpevole il capogruppo della Lega Valle d’Aosta Andrea Manfrin. «Si sta consumando uno stillicidio di sgomberi di persone che non possono pagare l’affitto – detto in aula illustrando la mozione -. I potenziali sfratti sono 181 dunque 181 famiglie rischiano di finire sulla strada. Le attuali regole vanno cambiate. La morisità incolpevole agisce solo sulle difficoltà sopravvento ma se uno ha un reddito basso viene sbattuto fuori casa. Né si tiene conto dei rincari delle bollette senza contare che gli sfrattati non possono accedere alle liste di emergenza abitativa. Questa bomba sociale va disinnescata».
Per Mauro Baccega (FI): «Le soluzioni prospettate sono chiare ed eviterebbero di fare scoppiare la bomba sociale. Abbiamo l’esigenza di trovare alloggi per gli sfrattati. Gli sgomberi forzosi vanno fermati. Che la Giunta faccia qualcosa».
Le soluzioni
1) modificare la delibera regionale sulla morosità incolpevole in modo da ricomprendere chi davvero si trova in maniera incolpevole a non poter pagare le bollette;
2) modificare la disciplina dell’emergenza abitativa in maniera da dare una pronta risposta a chi subisce uno sfratto esecutivo eliminando il criterio della perdita di reddito ma verificando nel merito se le cause dello sfratto siano per motivi oggettivi e privi di dolo;
3) modificare i criteri del cosiddetto “bando affitti” tornando al sistema semplificato e di differente accredito utilizzato nel 2020 con pagamento tempestivo, anche trimestrale, e non più con un anno e mezzo di ritardo dalla domanda;
4) modificare la legge regionale 3/2013 introducendo il calcolo delle bollette basato sull’Isee degli assegnatari, rimuovendo, contemporaneamente, gli obblighi di allaccio forzato al teleriscaldamento e consentendo agli utenti di potersi approvvigionare dall’operatore energetico più conveniente.
Per l’assessore Carlo Marzi: «Sicuramente bisogna intervenire ma non sulla base della mozione che ha un’impronta squisitamente politica».
Spiega: «approvare una mozione per chi governa è diverso dal presentarla per chi non ha responsabilità di Governo, soprattutto quando, come in questo caso, le impegnative richiamate evidenziano azioni che non possono essere portate avanti. Siccome condividiamo con la minoranza la stessa sensibilità sul tema delle politiche abitative, ci impegneremo in concreto per modificare gli aspetti più delicati che oggi l’impianto legislativo sul disagio socio-abitativo evidenzia. Sull’emergenza abitativa e sulla riforma della legge regionale 3/2013 abbiamo avviato il percorso di riforma, sul “bando affitti” stiamo lavorando per provvedere ai pagamenti, sulla morosità e sul mondo ERP è con dei fondi dedicati che si deve dare una soluzione fino ad arrivare al mondo dell’emergenza abitativa che vede un quadro molto delicato non solo tra gli assegnatari di “case popolari” ma anche nel mondo degli affitti privati».
(d.c.)