Cime Bianche, Vicquéry: progetto che migliora il Vallone
Ma Pcp resta critico: non è stato effettuato un approfondimento normativo, inoltre è stato richiesto un finanziamento al 100% al buio
“Abbiamo proposto un progetto che andrà a migliorare il Vallone di Come Bianche”. Lo ha detto oggi, 3 aprile, ai microfoni del TG 3 regionale Roberto Vicquéry, presidente di Monterosa spa.
Vicquéry, con Federico Maquignaz, presidente di Cervino spa, sono stati auditi in Terza e Quarta commissione consiliare per una prima sommaria illustrazione dello studio di fattibilità del collegamento funiviario di Cime Bianche.
“La politica dovrà decidere come affrontare questo importante progetto”, ha detto Albert Chatrian, presidente della Terza commissione “Assetto e Territorio”.
Pcp resta critico
Pcp conserva la sua posizione contraria al progetto. “Durante l’audizione è emerso che non è stato effettuato un approfondimento normativo, in quanto non espressamente richiesto, e che per le Società è sufficiente il pronunciamento dell’Avvocatura regionale, che a nostro avviso non ha esaurito la questione del divieto previsto dal decreto ministeriale del 2007 – si legge in una nota -. Insomma si continua a discutere di un impianto da costruire senza avere la certezza di poterlo fare: come se un cittadino decidesse di progettare la propria casa su un terreno di cui non sia certa l’edificabilità!»
In merito alla copertura finanziaria, Pcp sottolinea che “i vertici delle Società hanno auspicato che la copertura finanziaria dell’intera opera (oltre 114 milioni oggi previsti per la soluzione n.5 proposta dallo studio e che pare essere quella su cui concentrare l’attenzione) – nello studio prevista all’80% a carico della Regione e 20% attraverso mutuo societario – sia invece sostenuta per il 100% dalla Regione, attraverso lo strumento di una legge speciale come accaduto per Skyway – prosegue la nota –. Ci pare grave, alla luce delle valutazioni da effettuare per gli investimenti dei prossimi anni, non solo per gli impianti a fune ma per tutti gli interventi necessari allo sviluppo della Regione e alle necessità primarie della popolazione. Inoltre non si può non tener conto della indicazione che viene dallo studio Deloitte, appena consegnatoci e ancora da approfondire, di operare per la creazione di un’unica società per gli impianti a fune regionali.»
(re.aostanews.it)