Courmayeur Climate Hub: all’ex Hôtel Ange si lavorerà sul futuro del clima
Presentato alla popolazione il progetto Pnrr che vedrà a Courmayeur un hub focalizzato sul cambiamento climatico e le nuove professioni della montagna.
Courmayeur Climate Hub: all’ex Hôtel Ange si lavorerà sul futuro del clima.
«La montagna ci ha insegnato che ogni passo deve essere pianificato e che il successo dipende dalla preparazione e dalla capacità di adattarsi alle circostanze, l’innovazione e la capacità di adattarsi rapidamente ai cambiamenti e di trovare soluzioni creative ai problemi» Marco Riva, project manager di Fondazione Giacomo Brodolini, cita le parole di uomo di montagna, intervistato per i suoi 90 anni, per spiegare la nuova sfida di Courmayeur.
«È quello che vuole fare questo progetto – aggiunge – I cambiamenti sono evidenti e non li bloccheremo con questo progetto, ma sarà una strategia per cercare di adattarsi a questi cambiamenti e per guardare al futuro con speranza e ottimismo».
La trasformazione, materiale, ma anche immateriale, dell’ex Ange, struttura centrale del borgo e dello sviluppo del paese fin dalla metà dell’Ottocento che necessita di un intervento di recupero e di restauro dei suoi affreschi, è al centro del progetto Courmayeur Climate Hub, finanziato nell’ambito del Pnrr con 1 milione 585 mila 268 euro, ai quali si aggiungono 350 mila euro del Comune di Courmayeur, presentato ieri pomeriggio al Centro Congressi Courmayeur.
Un progetto ambizioso, «una sfida complessiva, quella del Pnrr, croce e delizia, per il sistema Valle d’Aosta» dice l’assessore regionale Luciano Caveri che assicura il supporto della Regione agli enti che si trovano a gestire queste somme.
Il tecnico comunale Alexandre Glarey, il sindaco Roberto Rota, l’assessore regionale Luciano Caveri
Il progetto
Nel grande bacino del Pnrr Courmayeur ha scelto di tentare la linea B del Bando Borghi, «non sull’abbandono del borgo, ma sulla destagionalizzazione» spiega il sindaco Roberto Rota, costruendo un progetto che potesse dare risposta a un vecchio sogno nel cassetto e cioè la riqualificazione dell’ex Hôtel Ange e il restauro dei suoi affreschi.
«Un bando complesso, un insieme di progetti che riunisce dieci linee di intervento, per le quali abbiamo la collaborazione di diversi partner, che dovranno essere armonizzate e avere un filo conduttore, cioè prevedere il futuro del clima e che dovrà concentrare le sue attività attorno alla sala di rappresentanza, ma viva e partecipata dell’Ange» aggiunge Rota.
Le 10 linee di intervento
Le linee 1, 2 e 3 Riqualificazione, restauro e allestimento
Gli affreschi dell’ex Hôtel Ange
Le prime due misure riguardano la riqualificazione di una porzione del complesso edilizio dell’ex Hôtel Ange, con risorse per un milione di euro circa, e il recupero degli affreschi nella sala principale (190 mila euro circa), ci saranno poi gli allestimenti degli spazi con la realizzazione della Biblioteca della Montagna a cura della Fondazione Courmayeur Mont Blanc che in una parte del complesso dell’Ange ha la sua sede.
La linea 4 Biblioteca della Montagna
Si tratta della linea 4, «Fondazione – spiega Roberto Ruffier componente del Cda – intende realizzare una biblioteca digitale su temi specifici che riguardano il nostro territorio. Abbiamo già 3.100 volumi cartacei, ma l’obiettivo è rendere possibile la consultazione online, con un sistema di ricerca avanzato e trasversale, che integri testi, audio e video». Biblioteca che, anticipa Ruffier, dovrebbe essere inaugurata a settembre.
Linea 5 Climathon Courmayeur
Daniele Cattaneo di Fondazione Brodolini, ha illustrato le due edizioni in programma nel 2023 e 2024 di Climathon Courmayeur.
«Il Climathon è un movimento globale volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sui cambiamenti climatici e invitare a trovare soluzioni tramite l’Acathon, quella forma di concorso di idee, una maratona di 24 ore, che si tiene in contemporanea in 114 città del mondo tra ottobre e novembre» spiega Cattaneo.
Per arrivare pronti alla seconda edizione del Climathon Courmayeur, che si terrà a novembre, a giugno si terrà un workshop per individuare i temi e le sfide su cui lavorare, ad agosto si inizierà la promozione per cercare i partecipanti. La prima edizione nel 2019 vide la partecipazione di 12 team con 71 persone.
Linea 6 Future Mountain Jobs
Il preside del Liceo Linguistico di Courmayeur, Franco Cossard
Inventare nuove professioni legate alla montagna è forse la sfida più grande di questo progetto. Se ne occuperà, tramite un format innovativo articolato su tre anni, il Liceo Linguistico di Courmayeur, come illustrato dal suo preside Franco Cossard.
«La nostra azione seguirà tre direttrici: l’analisi dell’esistente i flussi turistici, le figure professionali con la collaborazione del Csc; lo studio degli effetti del riscaldamento climatico, con i tecnici di Fondazione Montagna Sicura; per arrivare alla creazione e sviluppo di nuove figure professionali».
«Una volta si diceva studia per trovarti un lavoro, adesso dobbiamo dire studia per inventarti un lavoro», conclude Cossard.
Linea 7 Camp Stem
Sempre nell’ottica di sensibilizzare la popolazione ai temi ambientali sono in previsione dei campi estivi per bambini e ragazzi tra i 7 e i 18 anni incentrati sulle materie Stem (Science, Technology, Engineering, Math).
La prima edizione si terrà quest’estate con due formule: residenziale, per i ragazzi che vengono da fuori Valle, e diurno per chi abita vicino.
«Per far attecchire l’iniziativa ci sarà una scontistica per i residenti» anticipa Giacomo Frattola di Set, altro partner.
Linea 8 Residency Living Lab
Curata da Fondazione Montagna Sicura si tratta di una full immersion su più giorni durante i quali esperti internazionali di tutto l’arco alpino si confronteranno sui temi del cambiamento climatico» spiega Jean-Pierre Fosson, segretario generale di Fondazione Montagna Sicura.
Le linee 9 e 10, piano di comunicazione e piano strategico
Il pubblico della presentazione di ieri pomeriggio
Le ultime due azioni del progetto, spiega Raffaella Scalisi, manager di Csc, «servono a costruire il dopo Pnrr. È l’occasione per aggiungere alla normale narrazione di Courmayeur una nuova linea di comunicazione tramite una nuova identità visiva in fase di elaborazione e attraverso tutti i canali di Csc».
Ci saranno poi nuovi eventi culturali e un piano strategico per il turismo sostenibile in alta montagna.
Per realizzare tutto questo, conclude Scalisi, «ci sarà un calendario di incontri che coinvolgerà moltissime persone per lavorare insieme su azioni realistiche. Bisognerà che tutti coloro che vivono e lavorano a Courmayeur dedichino un po’ del loro tempo per contribuire al bene della comunità».
Un progetto aperto
In conclusione, Roberto Rota si è rivolto al pubblico del Centro congressi, più numeroso delle aspettative.
«Idee domande, suggestioni, interventi sono tutti ben accolti. È un progetto aperto che non finisce con il Pnrr è un modo partecipativo, i rappresentanti di categoria e associazioni saranno convocati, alla popolazione faremo un appello, tutti saranno coinvolti direttamente».
(erika david)