Commercio: una proposta di legge della Lega per la creazione di distretti
La normativa sperimentale su un triennio ha, tra gli obiettivi, la lotta alla desertificazione commerciale
Commercio: una proposta di legge della Lega per la creazione di distretti.
«La pandemia, prima, il caro energia, poi, hanno creato notevoli difficoltà al settore commerciale. Il rischio è la desertifacazione che è gia tangibile in bassa Valle dove le attività continuano a chiudere. Aull’altro fronte prolifera l’e-commerce. Più volte abbiamo sollevato il problema in Consiglio Valle. La nostra proposta di legge di creazione di distretti del commercio va nella direzione di valorizzare e promuovere le attività di prossimità». A sottolinearlo il consigliere leghista e commerciante Christian Ganis. Stefano Aggravi ha parlato di «norma concreta, operati e aperta a ogni confronto è suggestione».
A sostenere la proposta Forza Italia ed Evolvendo. Il capogruppo azzurro Pierluigi Marquis ha commentato: «E’ una proposta semplice ma significativa perché attiene a un settore profondamente in crisi. Le attività commerciali sono anche punti di riferimento e di aggregazione». Per Claudio Restano (Gm) «Oggi non è più sufficiente matenere le scuole aperte contro l’abbandono della montagna ma servono nuove idee e proposte e la normativa va in questa direzione».
La proposta
La normativa si compone di 2 articoli.
L’articolo 1 – che va a modificare la legge 4 del 2001 con gli articoli 12bis e 12ter – è finalizzato a disciplinare i distretti del commercio definiti come ambiti territoriali promossi da comuni, singoli o associati che riconoscono nel commercio il fattore di innovazione, integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone il territorio, per accrescere l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e sostenere la competitività.
La Regione è autorizzata alla concessione di contributi, a carattere sperimentale nel triennio 2023-2025, finalizzati alla costituzione dei distretti del commercio.
L’articolo 2 contiene le disposizioni finanziarie che ammontano a 300 mila euro di cui 100 mila euro per ciascuno degli anni del triennio.
(da.ch.)