Cantiere Cultura: oltre 28 milioni di euro per i restauri in corso sui siti archeologici e culturali
L'assessore Guichardaz e la Soprintendente De la Pierre hanno presentato il "Cantiere Cultura"; il 4 agosto riapre il Castello Sarriod de la Tour, l'Area Megalitica slitta ancora a novembre
Cantiere Cultura: oltre 28 milioni di euro per i restauri in corso sui siti archeologici e culturali
Se per il Castello Sarriod de la Tour di Saint-Pierre c’è già una data certa di riapertura, il 4 agosto, per l’Area Megalitica di Aosta la speranza è poter riaprire in occasione della Festa patronale del quartiere di Saint-Martin-de-Corléans, l’11 novembre.
Slitta ulteriormente la riapertura dell’importante sito archeologico all’ingresso Ovest della città, previsto, dopo molti rinvii, per il mese di luglio.
Per far chiarezza su questo e su tutti gli altri interventi di restauro in corso nei vari siti archeologici e culturali della Valle d’Aosta, l’assessore ai beni culturali Jean-Pierre Guichardaz e la Soprintendente Cristina De la Pierre hanno convocato la conferenza stampa Cantiere Cultura, questa mattina, martedì 28 marzo.
L’auspicio e l’obiettivo dell’amministrazione è «concludere diversi cantieri per presentare la città al meglio delle sue potenzialità, in occasione delle celebrazioni, nel 2025, del 2050° anniversario della sua fondazione» dice Guichardaz.
Area Megalitica
Un sito di importanza internazionale, ma che, come ha ammesso l’assessore «ha faticato un po’ a decollare. I lavori che si stanno realizzando sono proprio per aumentarne l’appeal con la realizzazione di percorsi paralleli per generare interesse».
L’assessore ha ribadito che il sito non è stato aperto durante il cantiere per evitare la coesistenza tra un’area di cantiere e un percorso di visita obbligatoriamente ridotto.
I lavori del secondo lotto che, ricorda la Soprintendente De la Pierre, riguardano l’allestimento della nuova biglietteria sul lato Est, una lunga passerella con scorci sull’area, una sorta di galleria del tempo, una sala multimediale, una sala dedicata alle importantissime stele posizionate riproponendo il loro originale allineamento, sale sui rinvenimenti di epoca romana, una zona di ristoro/relax più immersiva e una sala civica per conferenze o altri eventi, termineranno con il mese di maggio.
Saranno poi necessari i tempi tecnici per i collaudi e le certificazioni, con la previsione di apertura per l’11 novembre 2023.
Costo dell’intervento 7 milioni 660 mila euro.
Aosta Archeologica
Diversi gli interventi sull’Aosta Archeologica.
Il progetto di riqualificazione di Aosta Est si concentra sul piazzale dell’ex birreria, accanto al Teatro Romano, con interventi per integrare l’area con il tessuto urbano e l’area archeologica e la realizzazione di un nuovo spazio pubblico flessibile che potrà accogliere eventi diversi. L’ex Bureau de la langue française diventerà un nuovo spazio a supporto del sito, il progetto prevede inoltre il restauro della Tour Fromage come spazio espositivo permanente per la comprensione del sito, la riqualificazione della Tour des Seigneurs de Quart, il recupero della cinta muraria tra la Porta Praetoria e la Torre dei Balivi con la creazione di un percorso di visita con nuovi affacci sull’area del Teatro Romano in punti diversi della città.
L’intervento, da 4 milioni 913 mila euro dovrebbe concludersi a inizio 2025 e comporterà un’inevitabile chiusura del sito del Teatro Romano, pur non essendo toccato da interventi diretti, per alcuni periodi.
Al Museo archeologico regionale è in corso una messa a norma impiantistica nell’ex caserma Challand, con la previsione di realizzazione di una struttura all’esterno per piccole attività e un riallestimento museale incentrato sull’Aosta romana. Interventi che dovrebbero concludersi entro fine primavera.
Sull’Arco d’Augusto è in corso la progettazione per un intervento di restauro da realizzarsi tra il 2024 e 2025, con l’allestimento di un ponteggio che consentirà una visita ancora più approfondita del monumento.
Al Criptoportico sarà realizzata una struttura esterna come locale di servizio e infine sullo scavo dell’ampliamento dell’Ospedale la Soprintendenza è intervenuta per vigilare e tutelare gli importantissimi ritrovamenti monumentali che vanno dal IV secolo avanti Cristo, fino all’epoca medievale e che rimarranno in loco e saranno visibili in un percorso apposito all’interno del nuovo ospedale.
Palazzo Roncas
I lavori di restauro di Palazzo Roncas, avviati nel 2019, dovrebbero terminare a inizio 2024. Oltre all’intervento su affreschi, decorazioni, colonne, il progetto, da circa 7 milioni di euro, prevede la realizzazione di una scala esterna e un ascensore e il recupero dell’area esterna e degli edifici bassi esistenti.
Castello Sarriod de la Tour
Unica data certa di riapertura è quella per il Castello Sarriod de la Tour che il 4 agosto riaprirà il suo pesante portone per accogliere i visitatori con un allestimento e un percorso visita completamente rinnovati con circa 979 mila euro di investimento.
Al centro del Castello la valorizzazione della sua identità di controllo del territorio e di legame con l’agricoltura e i fondi agricoli circostanti.
Castello di Issogne
È iniziato qualche settimana fa l’intervento di restauro delle facciate del Castello di Issogne che mirano a recuperare le strutture geometriche decorative e le cromie originali. L’intervento, suddiviso per lotti, per consentire la visita al pubblico, si aggira sui 2,5 milioni di euro e dovrebbe concludersi a novembre 2015. Termineranno invece entro l’estate i lavori di restauro delle lunette del porticato finanziate da Ferrari.
Castello di Quart
Il secondo lotto dell’intervento sul Castello di Quart (3 milioni 740 mila euro) dovrebbe terminare con la fine del 2024, per poi lasciare spazio all’allestimento e agli arredi.
Il Castello racconterà la sua storia dal Medio Evo a oggi descrivendo le sue due anime, contadina e nobile, con l’obiettivo di far rivivere ai visitatori l’esperienza della vita quotidiana in un castello medievale.
Nessuna Disneyland dei castelli
In conclusione l’assessore Guichardaz sottolinea il grande lavoro che ogni singolo intervento su un bene culturale richiede.
«Non abbiamo una Disneyland dei Castelli, non c’è nulla di pacchiano, è tutto studiato e verificato meticolosamente, anche il fatto di tenere alcuni castelli vuoti è una scelta».
(erika david)