Ospedale Parini: commissionato uno studio sul funzionamento della viabilità
La novità nei consigli comunale e regionale; il parcheggio sarà raddoppiato, ma verranno spostate per due anni le camere mortuarie
Uno studio sul funzionamento della viabilità a seguito dei lavori e l’assicurazione che il raddoppio del parcheggio sotterraneo, pur in un luogo diverso da quello iniziale, ci sarà. Sono queste le novità emerse in merito all’ampliamento a est dell’ospedale Parini di Aosta, i cui lavori, secondo quanto dichiarato dall’assessore Carlo Marzi, dovrebbero cominciare presumibilmente nel 2024.
L’ospedale in consiglio comunale
L’argomento è tornato d’attualità con un ordine del giorno (bocciato), presentato da Forza Italia e in particolare dal vice presidente del consiglio, Renato Favre, che proprio alla luce delle recenti dichiarazioni del neo assessore regionale alla Sanità, ha chiesto la convocazione di un consiglio straordinario per affrontare il tema.
«L’ospedale diventerà un cantiere a cielo aperto almeno per una decina di anni – ha spiegato Favre -, non ritenete che sia il caso di parlare ufficialmente di questo dossier? Vi siete barcamenati tra risposte di circostanza, quasi che l’ospedale fosse sulla Luna o a Jovençan, penso che la popolazione abbia diritto a essere informata e coinvolta».
L’assessore alla Pianificazione territoriale
L’assessore alla Pianificazione territoriale, Loris Sartore, ha ribadito quanto già detto in passato, ossia che il consiglio comunale si farà, ma quando ci sarà il progetto definitivo, cosa che per il momento non c’è.
«Inutile convocare un consiglio senza questo progetto – ribatte Sartore -. Senza progetto, peraltro, non c’è ancora la pianificazione dei cantieri, che verrà poi sicuramente sottoposta al tavolo tecnico. Comunque non ci sono grandi variazioni progettuali rispetto al protocollo d’intesa del 2011, per cui non ci sarà bisogno di rivederlo».
Lo studio sulla viabilità
Dallo studio del master plan, però, il Comune ha preteso una cosa.
«Abbiamo esposto le perplessità per l’inserimento di quest’opera nel tessuto cittadino – ha rivelato Sartore -. Abbiamo così chiesto uno studio specifico sul funzionamento della viabilità e la Siv sta incaricando i professionisti».
L’assessore ha poi specificato un punto.
«Facevo parte del comitato per il referendum che chiedeva un nuovo ospedale, non ho difficoltà ad ammetterlo, ma ora mi trovo a gestire un dossier che riguarda una scelta regionale ormai fatta – conclude -. Posso dire che viale Ginevra non sarà chiusa, diventerà una street hospital e ci stiamo muovendo per verificare le ricadute sulla città. Sottolineo, poi, che l’ampliamento del parcheggio sotterraneo sarà comunque effettuato, si arriverà a 950 posti contro i 500 circa attuali, anche se rimangono perplessità sull’accesso a mano destra, la preoccupazione è che via Guedoz risulti sovraccaricata dal traffico».
Consiglio regionale
La questione è approdata anche in consiglio regionale, dove l’assessore alla Sanità, Carlo Marzi, ha confermato l’andamento e rivelato che per far conoscere il progetto alla popolazione «nei prossimi mesi sarà installato nell’area dell’ampliamento uno spazio divulgativo, coperto e climatizzato, aperto al pubblico in orario diurno in cui saranno fornite informazioni e immagini relative alle attività del cantiere in corso».
Inoltre, a causa dell’emergenza sanitaria, si è resa necessaria una variante di progetto, tradotta nella demolizione e ricostruzione delle camere mortuarie di via Chaligne.
«È quindi in fase di valutazione una delocalizzazione temporale del servizio di morgue nel biennio 2024-2025 presso il cimitero cittadino – ha concluso Marzi -, fermo restando altre possibilità ad oggi ancora in fase di approfondimento».
Pcp all’attacco
All’attacco è andata Erika Guichardaz (Pcp), che si è detta esterrefatta per i pochi incontri con il Comune di Aosta (solamente quattro) e ha sottolineato come «sarebbe opportuno spiegare gli elaborati anche in commissione – ha tuonato -. Non si tratta di interventi minimali, ma si parla di chiusure del traffico di viale Ginevra, di via Saint-Martin-Corléans e di via Chaligne, di tagli di alberi, di modifica dell’illuminazione pubblica, di spostamento del depuratore, di rimozione delle linee della DEVAL».
Guichardaz ha rincarato la dose, riesumando un cavallo di battaglia.
«Continuiamo a fare rattoppi e ad oggi non conosciamo i costi – ha concluso -. Nell’ultima conferenza stampa di Giunta, l’assessore ha parlato di 141 milioni, con questi soldi forse si sarebbe potuto costruire già un ospedale nuovo in un altro luogo».
(alessandro bianchet)