Vallone Cime bianche, Marguerettaz: «gli animali più disturbati dagli scialpinisti che dagli impianti di risalita»
Intanto Pcp ha presentato in Consiglio Valle una risoluzione che impegna la Giunta a un sopralluogo
Vallone Cime bianche, Marguerettaz: «gli animali più disturbati dagli scialpinisti che dagli impianti di risalita». Lo ha affermato il capogruppo dell’Union valdôtaine Aurelio Marguerettaz durante il dibattito sulla petizione popolare Salviamo il vallone delle Cime Bianche, sottoscritta da 2.335 persone.
Il capogruppo unionista parla di «ragionamenti logici. Noi pensiamo a infrastrutturazioni che diano possibilità di occupazione, sviluppo e crescita. Certo questo progetto va a insistere su aree che hanno vincoli. L’interrogativo è se gli interventi devastino un territorio. Se seguiamo una narrazione è certo. Ma lo studio riporta la realizzazione di soli 4 piloni. Credo che l’incidenza sull’ambiente sia minima. Senza dotte disquisizioni ho fatto un ragionamento da uomo della strada. Gli animali vengono disturbati più dalle comitive di scialpinisti piuttosto che da impianti a fune. Esempio ne sia Skyway dalle cabine della quale si possono ammirare camosci e stambecchi. Dobbiamo contemperare le esigenze. Non abbiamo certezze granitiche ma è assolutamente importante approfondire lo studio fatto».
Le posizioni
Per Chiara Minelli (Pcp): «A tutt’oggi non si è affrontato il nodo del divieto (aree protette). Normativa statale e regionale concordano: nella Zps è vietata la costruzione di impianti a fune di risalita. E’ solo una propaganda parolaia e immaginifica nella mancanza di rispetto della vocazione turistica dei due comprensori di Cervinia e Ayas. Noi riteniamo che la scelta di puntare sul collegamento funiviario tra Ayas e Cervinia non sia solo giuridicamente impercorribile, ma anche sbagliata. Si tratta di due realtà turistiche e due comprensori che hanno le loro peculiarità».
Stefano Aggravi chiede di estendere la discussione all’Aosta-Couis, alla legge sui piccoli comprensori e alla riorganizzazione societaria degli impianti a fune perché ha spiegato il vicecapogruppo della Lega «voglio fare una cordata per capire dove andiamo e non allungare il brodo. Quella di Cime Bianche deve essere l’occasione per rilanciare una visione d’insieme, strategica e coerente degli investimenti regionali, delle strategie di sviluppo delle singole zone, del ruolo di Finaosta e della Regione, del rilancio della presenza dei privati nel settore, dell’inesorabile evoluzione climatica che ci condizionerà nel futuro e non necessariamente in maniera negativa» .
Per il capogruppo di Forza Italia Pierluigi Marquis «il compito della politica è fare convivere le esigenze. E’ una situazione complessa sotto il profilo ambientale. Dall’altra parte crediamo che una comunità abbia la necessità di attrarre un numero crescente di turisti per mantenere viva la montagna, di essere competitiva e di svilupparsi».
Il capogruppo di Fp-Pd Paolo Crétier ha sottolineato: «La petizione ha richiamato l’interesse nazionale. L’analisi è stata approfondita e ricca di spunti. A oggi, però, non si è ancora arrivati a una decisione. Le scelte vanno ancora fatte. Ora approfondiamo i contenuti dello studio. Non è il caso di trarre conclusioni prima di analizzare le 5 proposte messe in campo dai redattori».
Erika Guichardaz (Pcp): «Di tutto si è parlato fuorché dei contenuti della petizione. Ci si è concentrati solo sulla realizzazione degli impianti. La valorizzazione del vallone non è stata affrontata e neppure la sua tutela attraverso la creazione di un parco naturale».
Le comunità di Ayas e Valtournenche sono favorevoli alla realizzazione del collegamento intervallivo di Cime Bianche. Lo ha ricordato in aula il Albert Chatrian, presidente della terza commissione Assetto del territorio, in merito all’esame della petizione.
La risoluzione
Progetto Civico Progressista ha depositato una risoluzione che vuole impegnare il governo regionale a «promuovere entro l’estate 2023 un sopralluogo lungo il vallone delle Cime Bianche aperto ai consiglieri regionali, unitamente ad una delegazione dei firmatari»;
a predisporre «entro un anno un apposito piano di gestione dell’area ZPS/ZSC ‘Ambienti glaciali del Gruppo del Monte Rosa – IT1204220’, sulla base della vigente normativa riguardante la gestione delle aree Natura 2000 ed entro sei mesi un programma pluriennale di studio, documentazione e valorizzazione dell’estrazione e lavorazione della pietra ollare ad Ayas e nel Vallone delle Cime Bianche, integrando ed estendendo la collaborazione in essere fra l’amministrazione regionale e il comune di Ayas;
a dare avvio «a un piano di ammodernamento degli impianti esistenti nei comprensori del Breuil e del Monterosa Ski e a monitorare gli effetti della prossima funivia Plateau Rosa/Piccolo Cervino per la Valtournenche”.
La risoluzione chiede anche di «accantonare ogni attività volta alla realizzazione di nuovi impianti funiviari nel Vallone delle Cime Bianche».