Gignod: la pensione per cani è legittima, Tar respinge il ricorso di 26 cittadini
L'Azienda Agricola 4 Zampe potrà proseguire la sua attività dopo la sentenza pubblicata oggi, 20 marzo
Il Tar della Valle d’Aosta ha respinto un ricorso presentato da alcuni abitanti di Gignod contro un’attività di pensione per cani, toelettatura, addestramento e agility dog in frazione Mont Joux.
Difesi dall’avvocato Piercarlo Carnelli del Foro di Aosta, 26 cittadini chiedevano di annullare delle varianti non sostanziali del Piano regolatore approvate dal Consiglio comunale che permettono ad un’attività già esistente di trasferire i propri servizi con attività di pensione canina, addestramento e agility dog.
Alla base della richiesta di annullamento, i timori di un impatto negativo sulla vita nella frazione in termini di inquinamento acustico e odori sgradevoli, con presunta perdita del valore degli immobili. Tutti rilievi che i giudici amministrativi hanno respinto stabilendo l’inammissibilità del ricorso per carenza di legittimazione.
Nella sentenza pubblicata oggi, 20 marzo, il Tar afferma che i residenti “omettono di produrre elementi documentali di supporto alle doglianze mosse circa il paventato inquinamento acustico, la temuta insalubrità dell’attività in spregio agli standard igienico-sanitari nonché la prospettata salutazione degli immobili”.
In conclusione, i giudici amministrativi spiegano che “dalla disamina del gravame residua solo un nucleo di forte opposizione al merito della scelta urbanistica, che affonda le radici nella sfera più intima della discrezionalità amministrativa, come tale insindacabile se non nei ristretti margini di illogicità, arbitrarietà o ingiustizia manifesta, insussistenti nel caso di specie”.
La difesa
Il ricorso era stato presentato conto il Comune di Gignod, in persona del sindaco pro tempore Gabriella Farcoz (difesa dagli avvocati Herbet D’Herin e Denise Zampieri) e contro l’Azienda Agricola 4 Zampe di Milena Pastoret e Angelo Lodato (difesi dall’avvocato Andrea Giunti), i quali da subito avevano sostenuto l’insussistenza dei rilievi, anche perché il Piano regolatore per la frazione già prevedeva una “omogeneità categoriale” con attività di tipo agro-silvo-pastorali.
La condanna
Il Tar condanna le parti ricorrenti alle rifusione delle spese di lite , che si liquidano in favore di Come e Azienda agricola nell’importo di 1.000 Euro ciascuno, oltre accessori di legge.
(re.aostanews.it)