Giornata del fiocchetto lilla: in Valle, 1 giovane paziente su 3 ha l’anoressia nervosa
In carico al Centro per i Disturbi del comportamento alimentare ci sono oggi 93 pazienti, il 95,7% sono femmine e rispetto a tre anni fa, è triplicata la percentuali dei giovani e giovanissimi under 14 che chiedono aiuto
Giornata del fiocchetto lilla: in Valle, 1 giovane paziente su 3 ha l’anoressia nervosa.
Oggi è la Giornata nazionale del fiocchetto lilla, istituita con l’obiettivo di sensibilizzare sul tema dei disturbi del comportamento alimentare.
Anche nella nostra regione sono in aumento le richieste di aiuto per i disturbi del comportamento alimentare e «assistiamo a un importante abbassamento dell’età di insorgenza» secondo Lorella Champrétavy, psicoterapeuta e coordinatrice dell’Ambulatorio del comportamento alimentare.
L’ambulatorio per i disturbi del comportamento alimentare (DCA, in verità oggi DNA, Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione) è stato fondato nel 2001 dal nefrologo e dietologo Pier Eugenio Nebiolo ed è oggi coordinato dalla psicologa e psicoterapeuta Lorella Champrétavy, inserito nel Dipartimento di Salute Mentale diretto da Anna Maria Beoni.
1 giovane paziente su 3 ha l’anoressia nervosa
Nel 2022, tra i nuovi utenti che hanno iniziato il percorso di cura, il 18% aveva meno di 14 anni e il 44,3% ne aveva meno di 18.
La quota dei più giovani è triplicata negli ultimi anni.
Tra il 2015 e il 2019 infatti, la percentuale media di pazienti con meno di 14 anni era il 6,5%.
In carico al Centro DCA di Aosta ci sono attualmente 93 pazienti, il 95,7% sono femmine.
Negli ultimi due anni, 2021-2022, si è registrato l’aumento medio del 50% rispetto alla media degli anni ante pandemia, con un picco nel 2021 (87 nuovi utenti in un solo anno).
Lo scorso anno i nuovi utenti sono stati 61.
Il 31,2% dei pazienti in carico attualmente presenta diagnosi di anoressia nervosa; il 15,1% ha una diagnosi di bulimia nervosa e il 17,2% dei pazienti soffre di Binge Eating Disorder.
Il disturbo da alimentazione incontrollata è caratterizzato dalla presenza di abbuffate con perdita di controllo sul cibo, non seguite da comportamenti compensatori come vomito, uso di lassativi o diuretici.
Secondo la dottoressa Champrétavy, «negli ultimi anni si è registrato un aumento dei pazienti che presentano altri disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.
Si tratta di casi nei quali sono presenti un’alterazione del comportamento alimentare e un disagio corporeo significativo, ma non sono soddisfatti tutti i criteri per una diagnosi più specifica.
Per esempio i casi sottosoglia, nei quali si è verificato un importante dimagrimento ma non c’è diagnosi di sottopeso pur essendoci disagio, preoccupazione per il peso e paura di ingrassare».
Fiocchetto lilla: il centro per i disturbi del comportamento alimentare
Il Centro DCA si trova al piano -1 della sede Usl di via Guido Rey.
Vi lavora un’équipe di professionisti con esperienza e formazione specifica nel trattamento dei disturbi alimentari composta da tre psicoterapeuti, un medico psichiatra, due dietisti e un consulente medico dietologo.
Si può contattare la segreteria, tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 15, al numero 0165-544692 per ricevere informazioni o prenotare la prima visita (anche attraverso il Cup).
È anche possibile scrivere una mail a centro.dca@ausl.vda.it.
Il percorso di cura prevede progetti individualizzati condivisi dall’equipe e dal paziente, a seconda delle esigenze cliniche e possono prevedere psicoterapia individuale o familiare, visite psichiatriche, riabilitazione nutrizionale, dietistica e consulenze mediche.
La diagnosi precoce
La diagnosi precoce dei disturbi del comportamento alimentare è essenziale secondo la dottoressa Champrétavy.
«Più la diagnosi è precoce e più vengono avviati in modo tempestivo i percorsi di cura e migliore è la prognosi.
I campanelli d’allarme a cui i genitori devono prestare attenzione sono diversi e non sempre facili da valutare.
Primo tra tutti, un cambio improvviso delle abitudini alimentari, l’adolescente per esempio, decide improvvisamente di togliere la pasta, i dolci o i condimenti.
E ancora un calo improvviso del peso, la scomparsa del ciclo mestruale, la preoccupazione per il proprio peso o forme del corpo, la tendenza ossessiva a pesarsi o guardarsi continuamente allo specchio.
La pandemia e i disturbi dell’alimentazione e nutrizione
Sulle cause dell’abbassamento dell’età di insorgenza, «la pandemia ha certamente influito» secondo la dottoressa Champrétavy.
«I lockdown, l’isolamento, la paura generata dal cambiamento inaspettato e radicale hanno dato una spinta al fenomeno in crescita ormai da qualche anno.
Anche i canali social possono risultare pericolosi. «Alcuni utenti riferiscono che proprio sui canali social hanno avuto i primi contatti con questioni come il conteggio calorie o la dieta, fino ad arrivare a derive non salutari e ossessive».
(re.aostanews.it)