Cime Bianche, studio di fattibilità e parere dell’Avvocatura trasmessi al Consiglio Valle
Lo studio sul collegamento di Cime Bianche è arrivato questo pomeriggio sul tavolo della presidenza della Regione e dell'assessorato Trasporti e Sviluppo economico, ora l'esame delle Commissioni
Cime Bianche, studio di fattibilità e parere dell’Avvocatura trasmessi al Consiglio Valle.
Lo aveva anticipato il presidente di Monterosa Spa, Roberto Vicquéry a Gazzetta Matin, «entro fine settimana consegneremo lo studio».
Con una nota la presidenza della Regione e l’assessorato ai Trasporti e Sviluppo economico informano di aver ricevuto nel pomeriggio di oggi, mercoledì 15 marzo, dalla società Monterosa Spa, lo studio di fattibilità del contestato collegamento intervallivo di Cime Bianche.
La Giunta regionale, che lunedì aveva confermato di essere in attesa del fascicolo, lo ha trasmesso al Consiglio Valle insieme al parere dell’Avvocatura regionale per il successivo inoltro alle Commissioni competenti.
Le ultime polemiche
La consegna dello studio di fattibilità era stata ancora una volta sollecitata dall’assessore competente, Luigi Bertschy nei giorni scorsi,«alla luce delle notizie di questi giorni e delle numerose richieste che da mesi si susseguono. Allo stesso modo abbiamo sollecitato anche il parere dell’Avvocatura perché il confronto politico su un’opera così importante possa avvenire nella massima trasparenza e con ampio dibattito».
Le notizie degli ultimi giorni a cui faceva riferimento l’assessore riguardano un articolo del Telegraph, quotidiano del Regno Unito, in cui si riportano le dichiarazioni di Federico Maquignaz, presidente e ad della Cervino Spa.
Maquignaz parla di un collegamento in due tratte per un costo stimato sui 100 milioni di euro e di una sua realizzabilità entro i prossimi tre anni, parole che hanno fatto infuriare il Cai Valle d’Aosta e il comitato Ripartire dalle Cime Bianche.
«Una divulgazione impropria d’informazioni riservate, che costituisce un reale affronto alle prerogative del Consiglio regionale della Valle d’Aosta – hanno scritto Piermauro Reboulaz e Marcello Dondeynaz -. Ci attendiamo che tale comportamento sia prontamente censurato e che non rimanga senza conseguenze. Chiediamo a questo punto che gli elaborati dello studio di fattibilità siano resi immediatamente pubblici».
Nessuna novità
«Non sono assolutamente delle novità e delle certezze e non ho più voglia di commentare nulla su questo progetto» ha tagliato corto Maquignaz.
«Non era un segreto di stato – ha minimizzato Roberto Vicquéry -, da mesi ci sono interrogazioni, audizioni nelle commissioni consiliari sugli aspetti principali».
«Sui costi non c’è ancora nulla di definitivo, tutto dipenderà dalla scelta e dal mandato che il Consiglio regionale ci darà tra le diverse opzioni prospettate. A quel punto potremo procedere con il progetto vero e proprio perché – puntualizza il presidente -, lo ricordo, questo è uno studio di fattibilità anche se è andato ben oltre a seguito delle varie richieste di chiarimenti degli uffici su diversi elementi da approfondire. È uno studio molto corposo».
(erika david)