Cime Bianche, Testolin: il progetto va condiviso con le forze politiche
In settimana lo studio di fattibilità sarà consegnato alla giunta regionale, poi l'iter nelle Commissioni. Il fronte del no ribadisce che l'opera non può essere realizzata
“Il progetto di Cime Bianche va condiviso con le forze politiche in Consiglio regionale nell’ottica di un’ampia condivisione”. Lo ha detto oggi, 13 marzo, il presidente della Regione Valle d’Aosta, Renzo Testolin, in conferenza stampa di giunta. Conferenza nuovamente in presenza e con la partecipazione di tutti gli assessori.
Cime Bianche, tema caldo
Tema caldo, anzi bollente, quello dello studio di fattibilità dell’impianto intervallivo di Cime Bianche. Proprio oggi, Vda Aperta, tra gli oppositori al progetto, chiede che sull’argomento intervenga l’Europa.
“Riceveremo a giorni lo studio di fattibilità, che poi trasmetteremo ai presidenti delle III e IV Commissione consiliare, le quali avvieranno le audizioni con le società (Monterosaski e Cervino, ndr) e i progettisti, per poi avviare in Consiglio regionale un ampio confronto con tutte le forze politiche nel segno della massima trasparenza”, ha spiegato l’assessore ai Trasporti, Luigi Bertschy.
“Abbiamo sollecitato l’Avvocatura della Regione per ricevere un parere suppletivo, che deve essere messo a disposizione del Consiglio regionale, la cui centralità non è certo in discussione”.
Sostenibilità, ambiente, normativa
“Ricordo che l’assegnazione dello studio prevedeva anche la possibilità della non realizzabilità deve dirci se la nostra idea di collegamento funiviario è sostenibile, non stravolge l’ambiente e rispetta le normative – ancora Bertschy -. Il nostro intento è quello di raggiungere mercati internazionali importanti come fanno i nostri vicini d’oltralpe, i quali investono parecchio”.
Il fronte del no
Il fronte del no continua la sua battaglia. Sabato 11 marzo una delegazione di VDA Aperta ha incontrato l’eurodeputata del M5S, Mariangela Danzì, per sottoporle diversi dossier riguardanti la Valle d’Aosta, tra cui la percorribilità giuridica della realizzazione dell’impianto di risalita previsto nel vallone delle Cime Bianche, dato che l’eurodeputata è componente effettiva della Commissione per l’Ambiente, la Sanità pubblica e la sicurezza alimentare.
“Il vallone delle Cime Bianche – scrive VdA Aperta – è ricompreso in una Zona di Protezione Speciale (ZPS) di conservazione prevista da Rete Natura 2000, chiamata “Ambienti Glaciali del gruppo del Monte Rosa – IT1204220″, in cui, sotto il profilo normativo, vige un divieto di realizzazione di nuovi impianti e piste. Divieto inderogabile previsto dal Decreto Ministeriale 17 ottobre 2007 relativo alle misure minime di conservazione per le zone di protezione speciale in Italia ed in particolare all’articolo 5, comma 1, lettera M del decreto sopracitato. Su questo tema era già intervenuta, attraverso un’interrogazione in UE, l’eurodeputata Tiziana Beghin”.
(Lmercanti)