Crisi politica: giunta Testolin bis, voto nominale per contarsi
Rispondiamo così alla domanda retorica dei consiglieri di opposizione
Crisi politica: giunta Testolin bis, voto nominale per contarsi. Fanno gli gnorri i gruppi Lega Vallée d’Aoste, Forza Italia, Progetto Civico Progressista e Misto che si chiedono perché «cambiare le modalità di voto». Le opposizioni conoscono bene la risposta. Il voto nominale – il nome e cognome e variazioni sul tema da apporre sulla scheda, leggi R.Testolin, Testolin Renzo eccetera – mette al riparo dai franchi tiratori e permette di contarsi. Il voto resta segreto ma lo è un po’ meno.
Scrivono i gruppi consiliari di minoranza: «a seguito della Conferenza dei Capigruppo di oggi, mercoledì 1° marzo, prendiamo atto che nella giornata di domani, su proposta della maggioranza di 17+2, si tornerà in Consiglio per votare lo stesso Presidente, la stessa squadra di governo e lo stesso programma con però un’unica novità, il cambio della modalità di voto».
Domanda retorica
«Il metodo adottato nella scorsa seduta – aggiungono i consiglieri -, che ha garantito la segretezza del voto, è stato bocciato dalla futura traballante maggioranza. A questo proposito rimane un’unica domanda: per quale motivo?».
Si torna in aula
Domani si torna in aula consiliare: Testolin ci riprova dopo la bocciatura di venerdì 24 quando la andò a bagno incassando solo 17 dei 19 voti disponibili.
il j’accuse di VdA Aperta
Punta il dito VdA Aperta: «Come se nulla fosse si replica lo sgorbio politico giusto con un po’ di cenere cosparsa sul capo e qualche irritato schiaffo retorico ai misteriosi franchi tiratori. L’unica novità è il ritorno alla vecchia modalità di voto che non garantisce la sua segretezza. Ancora più grave risulta la distanza dei 19 Consiglieri delle poltrone dall’opinione pubblica scandalizzata. In questo incomprensibile teatro dell’assurdo cercano di recuperare, con qualche artificio, un nodo politico irrisolto: la defenestrazione di Lavevaz e Barmasse ad opera dei “colonnelli” UV, che palesemente puntavano ad un allargamento politico verso destra».
(d.c.)