Superbonus, Manes: «misura gestita male, lo dico da cittadino e architetto»
Il deputato auspica che il superbonus possa, nel più breve tempo possibile, diventare un bonus ordinario strutturale
Superbonus, Manes: «misura gestita male, lo dico da cittadino e architetto». Il deputato della Valle d’Aosta Franco Manes interviene su una tematica estremamente articolata che sta creando incertezze e perplessità all’intero settore edilizio e delle professioni tecniche.
Sottolinea il deputato: «Le modalità messe in atto per bloccare la misura appaiono assolutamente inopportune e stanno creando grande confusione, anche perché spesso e volentieri l’informazione è poco chiara e il dibattito politico risulta troppo acceso. Sul fatto che la misura originaria potesse essere un’ottima opportunità per l’intero paese non ci sono dubbi ma, personalmente da cittadino, da architetto non credo che la misura sia stata gestita bene».
Le note dolenti
Lamenta: «nessuna certezza, infinite risposte dall’Agenzia delle Entrate, cittadini e imprese in totale confusione. Non per niente nel decreto aiuti quater art.9, avevo redatto un emendamento presentato poi dal Senatore Durwalderner, che garantiva sostanzialmente un regime cuscinetto prima che le modifiche previste nel Dl aiuti quater sul superbonus assumessero efficacia. Il vero errore è stato questo, non prevedere quello che oggi ci troviamo ad affrontare».
L’auspicio
Per Manes l’auspicio è che «il superbonus possa, nel più breve tempo possibile, diventare un bonus ordinario strutturale, che raccolga in se tutte le agevolazioni previste a oggi, immaginando un sistema misto tra cessione di credito e mutui a tasso agevolato garantito dallo Stato. Ora però è importante garantire l’immediata liquidità alle imprese e chiarire molto bene cosa sia successo all’interno della gestione sin dall’origine della misura stessa».
A oggi, la componente delle minoranze linguistiche è al lavoro per presentare degli emendamenti al decreto, essendo il decreto in prima lettura alla Camera. Gli emendamenti saranno depositati entro il 6 marzo.
(re.aostanews.it)