Università: un nuovo corso di studi e 3 nuovi master per attrarre studenti
Inaugurato l'anno accademico 2022/2023 di un ateneo in salute che guarda avanti e si candida a motore per lo sviluppo economico e sociale della nostra regione
Università: un nuovo corso e 3 nuovi master per attrarre studenti.
La vocazione all’internazionalizzazione, la necessità di essere maggiormente attrattivi e di aumentare gli studenti iscritti, l’importanza della ricerca ma anche le nuove sfide per il futuro nella nuova sede, come un nuovo corso di studio in geological risk e corsi di alta formazione, tra i quali un master in management e un altro in psicologia dello sport.
La Magnifica Rettrice Mariagrazia Monaci ha ufficialmente aperto l’anno accademico dell’Università della Valle d’Aosta, offrendo la fotografia del piccolo ateneo di casa nostra e guardando al futuro, senza dimenticare qualche punto di debolezza, come i servizi e gli alloggi per gli studenti.
Particolarmente ispirato anche l’intervento della rappresentante degli studenti Sabrina Olibano, studentessa al II anno di Scienze Politiche, 27 anni, «iscritta all’Università circa 9 anni dopo gli studi superiori, perchè non potevo permettermi l’istruzione universitaria» ha detto, parlando di tasse ma anche di stage sottopagati a 300 euro e chiedendo «che venga ripristinato il counseling psicologico per gli studenti», invitando i ragazzi «a costruire il cambiamento, non rimanendo in silenzio ma diventando protagonisti pur restando se stessi».
La cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico presentata dallo studente Jacopo Scali e allietata dagli intervelli musicali di sei studenti del liceo musicale è stata l’occasione per attribuire il Prix d’excellence a Valentina Cignetti (grazie al lascio testamentario del signor Merivot, che riconoscerà 5 mila euro per un massimo di tre anni alla studentessa) e le 7 borse di studio da mille euro offerte dal Rotary Aosta e Valdigne a Elisabetta Brusasca, Francesca Malaspina, Michael Massimilla Alice Mina, Sabrina Olibano, Elisa Riane e Sylvie Truc.
La lectio magistralis dal titolo ‘La storia comincia qui’ dello scrittore, attore e sceneggiatore Antonio Manzini ha permesso di capire perchè il vice questore Rocco Schiavone protagonista dei suoi libri arriva proprio in Valle d’Aosta e da dove nasce la necessità di raccontare storie.
UniVdA: le parole dell’assessore all’Istruzione Luciano Caveri
L’assessore all’Istruzione Luciano Caveri ha detto di essere stato, nei giorni scorsi, all’Università di Bolzano «nostra consorella, nata attraverso lo stesso provvedimento con il quale sono nate UniVdA e l’Università di Trento.
Università alpine che ritengo titolo di merito – precisa l’assessore -. anche per il loro carattere transfrontaliero».
Caveri ha sottolineato la necessità di attrarre studenti, anche grazie alle nostre peculiarità «la montagna, il pensiero federalista, ma anche il valore scientifico, come ad esempio lo studio sulla medicina predittiva del Progetto5000Genomi».
Nel 1951, solo 0,6% dei valdostani era laureato; quella percentuale è aumentata al 6,5% nel 2001 ed è arrivata al 14.5% nel 2021.
«Questo dimostra il ruolo di motore della crescita culturale valdostana della nostra università» precisa l’assessore Caveri, senza dimenticare «il gelo demografico che ci obbliga a sforzarci per essere maggiormente attrattivi e passare da una città degli Alpini d’antan a una città universitaria».
UniVdA: l’intervento della Magnifica Rettrice Mariagrazia Monaci
La Magnifica Rettrice Mariagrazia Monaci ha parlato di un momento di grande cambiamento nell’università italiana.
La professoressa Monaci ha ricordato i punti di forza del piccolo ateneo valdostano: «l’internazionalizzazione, la relazione con il territorio, il rapporto con gli studenti e l’alto grado di soddisfazione degli stessi».
Ricerca, fondi PNRR ma non solo
Ha parlato di ricerca, di fondi messi a disposizione dal PNRR, della partecipazione di UniVdA al progetto Nodes, Nord Ovest Digitale e sostenibile, con capofila il Politecnico di Torino che «mette in campo risorse per promuovere e consolidare il rapporto tra Università e industria, per una montagna più digitale e sostenibile».
Non solo il PNRR, il 30% dei budget dell’ateneo arriva dai bandi per la ricerca, ad esempio Alp Satellites, Media e Montur giusto per citarne alcuni.
«Abbiamo quattro PRIN, Progetti di rilevante interesse nazionale in corso e 11 sottovalutazioni per i bandi 2022, con oltre la metà dei nostri docenti coinvolti» puntualizza la rettrice.
La rettrice ha ribadito «la funzione di sviluppo sociale, culturale ed economico di UniVdA» sottolineando la percentuale molto superiore alla media italiana degli studenti laureati che provengono da genitori non laureati».
«Segnale di un diritto allo studio maggiormente garantito» secondo la professoressa Monaci.
Per il secondo anno, in Italia, il numero degli iscritti all’università è in calo.
UniVdA: iscritti in lieve aumento
«I nostri iscritti al primo anno sono invece aumentati del 3% e rileviamo come negli anni sia aumentata la percentuale di studenti da fuori Valle, quasi al 50%, 54,12% contro 45,88%» dice la rettrice, ribadendo la percentuale al 95% di soddisfazione degli studenti e la forte vocazione all’internazionalizzazione, con l’8% degli studenti che va in Erasmus per studio o per stage» dice la professoressa Monaci.
UniVdA e studenti: i punti di debolezza
Tra i punti di debolezza, la necessità di trovare una soluzione alla questione alloggi per gli studenti, garantire più corsi in inglese e in francese.
«La probabile consegna della nuova sede, dall’architettura meravigliosa, corrisposta alla riqualificazione urbana deve accompagnarsi a un’autentica riqualificazione sociale – dice la rettrice -. Il campus deve esser aperto, vissuto dagli studenti e dai cittadini.
Prioritario sarà investire in sviluppo e innovazione didattica per facilitare gli studenti, ferma restando la necessità di una istruzione universitaria inclusiva che agisca nel contrasto delle disuguaglianze.
Si investano risorse sulla didattica trasmissiva, non solo verticale, ma interattiva, aumentando i lavori di gruppo, visto che i nostri piccoli numeri ce lo consentono, confrontandoci e investendo sulla mensa e sullo studentato».
La professoressa Monaci ha auspicato, insieme ai decisori politici, di ampliare l’offerta formativa, per essere attrattivi per gli studenti da fuori Valle».
La direttrice generale Lucia Ravagli Ceroni: nuovo corso e 3 nuovi master
Di «realtà piccola ma in crescita ha parlato la direttrice generale dell’ateneo Lucia Ravagli Ceroni, riferendosi al nuovo corso di studi che ha a che fare con i geological e natural risks in collaborazione con un altro ateneo e ai nuovi corsi di alta formazione, tra i quali il master in management, il master in psicologia dello sport.
La direttrice generale ha ribadito la necessità «di aumentare gli iscritti» e ricordato l’impegno della ricerca, non solo nel PNRR ma nei progetti Alcotra, i progetti finanziati dall’Ateneo con fondi propri, ribadendo «la dimensiona transfrontaliera» e dicendosi orgogliosa di lavorare in un ateneo «che in base alle statistiche Censis è il secondo per internazionalizzazione».
UniVdA: la questione trasporto ferroviario
Ravagli Ceroni ha annunciato l’interlocuzione «per attivare servizi sostitutivi al treno sulla tratta Aosta Torino, in vista della chiusura della tratta Ivrea Aosta».
«L’architetto Cucinella che ha progettato la nuova sede dell’ateneo si è ispirato a un ghiacciaio – conclude la direttrice generale -. Pensando agli effetti del cambiamento climatico, mi viene da dire che servirà l’impegno di tutti perchè come succede agli omologhi delle Alpi, il nostro ateneo non soffra».
(cinzia timpano)