#EHVICTORVICQUERY, «intitoliamo l’Ecole Hôtelière a Victor Vicquéry»
In pochi giorni è diventata virale la storia Instagram di un collega e amico fraterno dell'amato professore della scuola alberghiera.
#EHVICTORVICQUERY, «intitoliamo l’Ecole Hôtelière a Victor Vicquéry».
#EHVictorvicquery.
Intitolare la scuola alberghiera della Valle d’Aosta a Victor Vicquéry, l’amatissimo professore di sala scomparso venerdì 3 febbraio dopo un incidente in bicicletta a Saint-Vincent.
L’idea, partita da Christian Andruet, collega e amico fraterno di Vicquéry è diventata virale in un paio di giorni.
Oltre 11 mila 300 persone hanno riprodotto la storia di Instagram dove Christian espone il suo pensiero circa l’intitolazione dell’Ecole Hôtelière di Châtillon all’amato professore di sala.
#EHVICTORVICQUERY: l’idea dell’amico Christian
«Ho conosciuto Victor all’Ecole Hôtelière, oltre vent’anni fa; io ero un alunno, lui era educatore.
Ci ha immediatamente uniti la passione per la sala, il bar, la miscelazione…
Abbiamo continuato a condividere la passione per questo lavoro e per la montagna e la nostra è diventata un’amicizia salda e profonda.
Poi la vita, ci riserva strade incomprensibili e in questi giorni ho tanto riflettuto su come combattere questo dolore» spiega Christian.
In una story di Instagram – dove Christian Andruet è Peutogram «è stato proprio Victor ad affibbiarmi il soprannome Peuto, che non è che il cognome di mia mamma» – dice il ragazzo, ‘Peuto’ espone il suo pensiero, quello di intitolare l’Ecole Hôtelière a Victor e lo fa attraverso l’hashtag #EHVICTORVICQUERY, Ecole Hôtelière Victor Vicquéry.
#EHVICTORVICQUERY, «intitoliamo l’Ecole Hôtelière a Victor Vicquéry»
«Il pensiero è stato il mio, ma sono sicuro che è lo stesso di tante altre persone» dice Christian ‘Peuto’.
«Victor ha dedicato la sua vita alla formazione dei ragazzi, trasmettendo loro la passione per questo mestiere.
Perchè la sala non è un luogo facile e se non lo ami questo lavoro non puoi farlo.
Ha spronato tanti suoi allievi, li ha incoraggiati nei concorsi e nel lavoro, non ha mai dimenticato nessuno, aveva il dono di saper accendere la scintilla dei suoi ragazzi, di fiutare i loro talenti.
Lui ha solo seminato del bene e penso che non ci sia una sola persona sulla terra a poter dire il contrario.
Lui ha voluto bene a tante persone e sono certo che tutte quelle persone che oggi incoraggiano la mia idea, condividendo l’hashtag, gli stanno restituendo un po’ di quel bene.
Combattere il dolore si può, forse, solo con l’amore».
In quattro giorni sono state oltre 11 mila 300 le riproduzioni della storia Instagram; «non so quante persone l’abbiano condivisa, ma sono felice perchè ero certo che il mio pensiero fosse lo stesso di tanti altri.
Ora ci impegneremo a capire come fare e a chi indirizzare la nostra richiesta».
La Fondazione Turistica della Valle d’Aosta: «abbiamo bisogno di un po’ di tempo»
«I social vanno veloci e lo comprendiamo – commenta la presidente della Fondazione Turistica della Valle d’Aosta Jeannette Bondaz.
Non siamo ancora pronti a capire come e cosa fare.
Non vogliamo che il ricordo di Victor sia soltanto un taglio di nastro e una foto da apporre su un muro.
Ci siamo impegnati a raccontare di lui nel momento in cui eravamo sotto shock.
Adesso abbiamo una persona insostituibile da sostituire, per proseguire la formazione dei nostri ragazzi al meglio.
Abbiamo, tutti, qui alla scuola, la necessità di elaborare questa perdita.
Abbiamo perso un punto di riferimento nella didattica, nei progetti, nel passato, presente e futuro di questa scuola.
Io stessa fatico a pensare di non potermi più confrontare, di non poterlo sentire al telefono.
Abbiamo bisogno di un po’ di tempo. Posso assicurare il nostro massimo impegno, ancora stamattina ho parlato con un ex allievo che lavora nel Regno Unito.
Lo abbiamo detto nel nostro messaggio di addìo, una persona come Victor non potrà mai essere dimenticata».
(cinzia timpano)