Stefano Massini allo Splendor: «Le emozioni sono la lingua dell’umanità»
Lo scrittore e drammaturgo ha portato il suo spettacolo “L’alfabeto delle emozioni” ad Aosta per la Saison culturelle
Pesca delle lettere da una scatola sul palco, Stefano Massini, scrittore e drammaturgo tra i più apprezzati del momento.
E parla di emozioni.
Noto soprattutto per i suoi monologhi nella trasmissione di Corrado Formigli Piazzapulita e per il suo romanzo Qualcosa su Lehman, è riconosciuto per la grande capacità attoriale e una spiccata sensibilità letteraria che lo ha portato a vincere il prestigioso Tony Awards, l’Oscar del teatro americano.
Il primo ad averlo ricevuto in Italia.
L’alfabeto delle emozioni, l’invettiva di Massini
Sul palco dello Splendor, e di tutti quelli che seguiranno nella tournée, Massini accorcia la distanza tra sé stesso – l’attore – e lo spettatore.
Si costringe a una semi-improvvisazione per poter sperimentare sul palco quelle stesse emozioni che sono il cuore della sua esibizione. Destruttura lo scheletro dello spettacolo e si affida al caso perché componga la sua narrazione.
Così estrae delle lettere dell’alfabeto da alcune scatole poste sul palco: ogni lettera suggerisce un’emozione, quindi una o più storie da raccontare.
Ogni spettacolo lettere diverse, ogni spettacolo storie diverse. Il brivido di mettere ogni volta in scena una cosa differente, quasi come succede ad una persona comune nella vita di tutti i giorni.
Quasi come succede ogni giorno nella vita reale: si improvvisa, non c’è un canovaccio scritto.
Le sei emozioni primarie
«Ognuno di noi – spiega il drammaturgo – nasce al mondo soltanto con sei emozioni: felicità, tristezza, sorpresa, paura, rabbia e disgusto».
Come i colori, le emozioni si mescolano tutto il giorno per creare gli stati emotivi che proviamo. Come i colori tutto quello che sentiamo può essere semplicemente ricondotto a sensazioni di felicità, tristezza, sorpresa, paura, rabbia e disgusto.
Chiunque sulla terra, a qualsiasi latitudine, prova esattamente le stesse cose.
Emozioni: lingua universale dell’umanità
«Le emozioni sono l’unico linguaggio nel quale io e voi non possiamo bluffare», sottolinea Stefano Massini. Eppure ci insegnano a nasconderle, a camuffarle, a dissimularle: siamo degli analfabeti di questo linguaggio. «Abbiamo anche un’idea controversa delle emozioni – continua Massini – Ad esempio viviamo aspettando di essere felici. Ma la felicità è come tutte le altre sensazioni! Non verrebbe mai in mente a nessuno di dire: “Aspetto di essere rabbioso, disgustato”. La felicità passa, esattamente come le altre emozioni».
Le lettere estratte
Dalla scatola dell’alfabeto, Massini estrae sette lettere.
M, come la malinconia che la giornalista americana Nellie Bly raccontò di vedere negli occhi delle pazienti del manicomio di Blackwell, a New York, dove si era infiltrata fingendosi pazza.
N come nostalgia, quella che pensa di sentire Goethe nei suoi scritti ritornando verso casa.
F, come felicità.
P, come paura. Inaccettabile sensazione, perchè ci racconta dei nostri limiti e che fa inorridire, proprio come è successo quando abbiamo letto della paura di Aldo Moro durante la sua segregazione.
Poi H e Q. «Serata difficile questa» scherza Massini estraendo le due lettere.
Q, consonante bistrattata, esattamente come vengono trattate le nostre emozioni.
Muta invece la H, che suona solo se accompagnata con altre lettere, esattamente come suonano le nostre emozioni che si attivano in risonanza con le altre.
(arianna papalia)