Saint-Vincent: al Col de Joux un bike park modello Ponte di Legno – Tonale
Lo ha sostenuto Alessio Migazzi, amministratore delegato di Dolomeet, società alla quale è stato commissionato lo studio
Saint-Vincent: al Col de Joux un bike park modello Ponte di Legno – Tonale. Lo ha sostenuto Alessio Migazzi, amministratore delegato di Dolomeet, società alla quale è stato commissionato lo studio.
Un folto pubblico, che comprendeva anche sindaci dei comuni limitrofi e consiglieri regionali, ha assistito martedì 24 gennaio sera, al centro congressi comunale di Saint-Vincent, alla presentazione del progetto di bike park a Col de Joux da parte dell’amministrazione comunale e degli esperti della ditta Dolomeet, incaricata di redigere lo studio.
Ha esordito il sindaco Francesco Favre, riferendo che la Giunta regionale, lo scorso mese di dicembre, ha rinnovato la concessione degli impianti di risalita per altri vent’anni. «La priorità è la loro salvaguardia», ha ribadito il primo cittadino.
Lo studio
Subito dopo, Alessio Migazzi, amministratore delegato di Dolomeet, ha descritto il percorso che ha portato a formulare la proposta cicloturistica, anche con l’ausilio di alcuni esempi di successo: «Il bike park che più si avvicina a Col de Joux è quello di Ponte di Legno – Tonale», nota e frequentata stazione sciistica al confine fra Trentino-Alto Adige e Lombardia, che ospita anche numerose attività ricettive. Ha poi illustrato i progressi dal 2015 di questo bike park, su cui si basano le previsioni di quello che si realizzerà a Col de Joux. «Per credere in questo progetto servono tempo, impegno e ottimismo», ha continuato, osservando che «la differenza la farà il gestore».
Sergio Battistini, tecnico di Dolomeet, è entrato nei dettagli, illustrando le tre offerte principali legate al tapis roulant, allo ski-lift e alla seggiovia. «Ci si rivolgerà a un turismo familiare, ai neofiti della bike», ha detto, aggiungendo poi la descrizione del trail center, «punto di partenza per esplorare il territorio, punto di ristoro e assistenza meccanica».
Il dibattito
Nel dibattito è intervenuto per primo il consigliere Maurizio Castiglioni: «Vorremo coinvolgere anche il paese e siamo perplessi per il trail center al Colle, soprattutto per la carenza di parcheggi: perché non realizzarlo a Saint-Vincent?».
La consigliera Carmen Jacquemet ha chiesto come si differenzierà il bike park di Col de Joux dagli altri presenti nella nostra regione.
«Abbiamo cercato di non copiare realtà che ci sono già in Valle d’Aosta, con un’offerta accessibile e non impegnativa», ha risposto Migazzi. Concorda Mien Barrel, che si definisce “biker da sempre”: «La maggior parte dei bike park regionali sono molto impegnativi. Col de Joux è stato spesso inserito nei percorsi di Tour de France e Giro d’Italia. Non sarebbe male pensare anche al percorso inverso dal paese».
Perplesso il consigliere Erik Camos: «La vostra è una sterzata forte: si va al colle per rilassarsi, è una località che funziona già ora. Questi percorsi bike rischiano di creare uno stravolgimento. Inoltre, Col de Joux ha carenze su parcheggi e infrastrutture: perché lo studio non ha tenuto conto degli interventi a corollario? Sono strutture che faranno lievitare i costi».
Le spiegazioni
Su questo punto, il sindaco Favre ha ammesso che «i parcheggi sono carenti, ma speriamo di doverli aumentare».
Si è lamentato poi del fatto che, con la chiusura del ristorante Etoile de Neige, per ragioni non legate all’assenza degli impianti di risalita, a Col de Joux non ci siano più attività di ristorazione.
Il sindaco ha poi ribadito che si intende puntare sull’estate, mentre per l’inverno sarà importante soprattutto lo snowpark. «Prevediamo che lo sci sarà un’attività secondaria», ha concluso.
Su sollecitazione dell’ex assessore Paolo Rollandin, che ha osservato come il costo giornaliero del vicino bike park di Estoul sia di 12 euro, l’amministratore delegato di Dolomeet ha replicato che il prezzo previsto a Col de Joux di 30 euro il primo anno e di 35 dal secondo in poi sembra “corretto”.
È intervenuto anche l’assessore regionale Luciano Caveri, osservando che «questo intervento è anche una sfida imprenditoriale» e che «la scelta di non far morire la seggiovia come qualcuno avrebbe voluto è stata coraggiosa».
Sono giunte infine le proposte di Cristina Artaz, presidente del Consorzio Saint-Vincent Turismo: «Perché non impedire alle auto di sostare a Col de Joux, facendole invece parcheggiare a Saint-Vincent e portando poi i turisti in cima con una navetta elettrica? Sarebbe un’opportunità per fare diventare “green” il Colle. Poi, per creare qualcosa anche qui in paese, suggerirei una pista bike per bimbi sul piazzale davanti al Casinò».
(re.aostanews.it)