Green Energy: Cva e Gruppo BF insieme per il più grande progetto di agrovoltaico in Italia
Il Gruppo BF, la più grande azienda agroalimentare italiana installerà sulla tenuta Jolanda di Savoia un impianto da 100 Megawatt realizzato dalla valdostana Cva
Green Energy, il progetto pilota per il più grande parco agrovoltaico d’Italia, è stato presentato oggi, nella sede di Coldiretti Emilia Romagna, a Bologna.
Green Energy nasce dall’accordo tra il Gruppo Bf, Bonifiche Ferraresi, la più grande azienda agroalimentare italiana, e Cva, Compagnia valdostana delle acque, l’azienda energetica al 100% pubblica e 100% rinnovabile.
Produzione agricola e produzione energetica
«L’agrovoltaico è assolutamente compatibile con la produzione agricola» dice Federico Vecchioni, amministratore delegato del Gruppo BF Spa.
«Questo è un appuntamento molto importante per il settore agricolo, perché sancisce questa possibilità di integrazione tra produzione di energia da fonti rinnovabili e agricoltura d’eccellenza» aggiunge Vecchioni.
«Si tratta di un progetto pilota per l’Italia, l’Emilia Romagna farà un’esperienza che sarà da capofila verso altre regioni».
Giuseppe Argirò, amministratore delegato di Cva Spa, sottolinea la «straordinaria importanza di mettere a fattor comune due mondi che fino ad oggi non sempre si son parlati: il mondo agricolo e l’impiantistica energetica, in particolare rinnovabile».
Argirò ricorda come il mondo agricolo abbia sempre avuto «un atteggiamento pregiudiziale rispetto allo sviluppo del settore impiantistico, c’era la preoccupazione che potesse consumare suolo sottraendolo alla produzione agricola».
Come ogni situazione di crisi, «lo shock energetico e lo shock geopolitico hanno dimostrato che ci si trova di fronte a nuove sfide sia dal punto di vista energetico, sia alimentare – aggiunge Argirò -, di fronte a una crisi si comincia a riflettere per immaginare una discontinuità e da lì deve nascere il dialogo per costruire nuove progettualità».
«Oggi è un passaggio, per il mondo energetico e agricolo, storico – dice ancora Argirò -. Per la prima volta questi due mondi avviano un dialogo e una progettazione industriale che guarda allo sviluppo delle rinnovabili anche nell’ottica delle politiche di contrasto al cambiamento climatico e del contributo per il raggiungimento dei target europei sulle politiche ambientali».
«La speranza – conclude l’amministratore delegato di Cva – è che attraverso questo progetto si possano creare le condizioni per un dialogo strutturale e di sollecito al governo per la predisposizione degli atti amministrativi che stiamo aspettando, il decreto sulle aree idonee è per noi fondamentale».
Green Energy
L’impianto sarà realizzato su alcune aree della tenuta Jolanda di Savoia, 3.850 ettari (Fe), ha detto Federico Vecchioni, «ci siamo consultati con Terna che ha dato il suo assenso alla connessione e abbiamo scelto Cva per la realizzazione tecnologica del parco agrivoltaico di Jolanda di Savoia».
Sui terreni proseguirà normalmente la produzione cerealicola, fruttifera e a servizio della zootecnia. «Le tecnologie di cui disponiamo ci consentono di coltivare molto bene la terra installando dei filari nel perimetro esterno del campo che non compromettono la raccolta e la coltivazione in pieno campo, ma ne integrano produzione» dice Vecchioni.
Sulla tenuta Jolanda di Savoia sarà realizzato un impianto da 100 Megawatt, «che ci permetterà lo stoccaggio dell’energia prodotta consentendone un utilizzo dilazionato nel tempo».
Alla presentazione del progetto è intervenuto anche il governatore della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, che ha sottolineato «il fatto di avere come partner Cva aiuta e consente di avviare una sperimentazione che può aprire una strada nel Paese sull’agrivoltaico».
«Noi vogliamo difendere la produzione agricola, agroalimentare e il nostro primato di food valley, la seconda voce di export mondiale – conclude Bonaccini -, ma abbiamo bisogno di spingere sulla transizione ecologica. Questo è un bell’esempio di connubio tra pubblico privato, tra mondo agricolo e società reale, anche l’agricoltura cerca di dare un contributo alla transizione indispensabile».
Partnership
La partnership nasce in seguito alla recente entrata di Cva nell’azionariato di Bonifiche Ferraresi, con una quota pari al 3%.
«Le recenti alleanze siglate da BF con primari soggetti italiani leader nei loro settori di riferimento e i conseguenti progetti hanno come obiettivo quello di sviluppare tutte le potenzialità offerte dalla diversificazione delle attività agro industriale e al loro efficientamento – dichiara Federico Vecchioni – . Anche in questo caso la partnership con Cva permetterà inoltre di sviluppare tecnologie inerenti al comparto agrovoltaico e alla sua applicazione, finalizzata alla valorizzazione dei rendimenti dell’asset agricolo negli interessi degli azionisti».
«Grazie a questa partnership Cva intende sviluppare ulteriori 150 MW di energia fotovoltaica e consolidare gli obiettivi del piano strategico del Gruppo, con lo scopo di raggiungere un mix equilibrato di produzione esclusivamente da fonti rinnovabili e una ridistribuzione del profilo di rischio. L’operazione è per noi particolarmente importante perché la consideriamo un progetto apripista nello sviluppo del settore agrovoltaico nazionale, cruciale per il raggiungimento dei target UE sulle rinnovabili» dice Giuseppe Argirò.
(erika david)