Fiera di Sant’Orso, scoppia la polemica per la rimozione dei déhors: o tutti o nessuno
Fipe-Confcommercio e i gestori di locali chiedono pari trattamento: la rimozione non riguarda il Caffé Nazionale di Paolo Griffa
«O la legge vale per tutti, oppure per nessuno e si rivedono le norme». Più puntuale delle tasse, torna anche quest’anno la polemica riguardante la rimozione dei déhors in occasione della Fiera di Sant’Orso . Lo riporta oggi, 23 gennaio, Gazzetta Matin.
Il caso Caffé Nazionale
Questa volta, però, si aggiunge un ingrediente di non poco conto, che fa andare su tutte le furie Fipe-Confcommercio VdA e gli esercenti del centro. Tutti, infatti, entro il 29 mattina devono smontare a proprie spese, per questioni di sicurezza, il déhors, per poi rimontarlo a partire dal 2 febbraio. Peccato che la cosa, però, non valga per il Caffé Nazionale, che può tenere in piedi la struttura alla luce, come rivelato proprio da Confcommercio, di un documento tra Regione e Comune in cui si sottolinea come quella zona «non serve» alla esigenze regionali. Apriti cielo, ed ecco che nella riunione di venerdì 20 gennaio tra rappresentanti degli esercenti, sindaco e assessora allo Sviluppo economico, sono volati gli stracci in materia.
I locali
«Il discorso è molto semplice, o tutti o nessuno – spiega Mirko Monettadel Quot Café -. Nessuno ce l’ha col Nazionale o con altri, ma qui vorremmo semplicemente capire se si seguono le leggi o se si ragiona in base agli interessi dei singoli o di chissà chi altro. Io non ho nemmeno particolari problemi, perché mi basta tirare su le tende e rimuovere gli arredi, ma altri spendono anche mille euro per smontare i déhors. Mi pare che si parli sempre di città turistica, ma alla fine si complichi sempre e solo la vita».
Non si discosta il pensiero di Flavia Balbis del Gekoo. «A me tocca relativamente la cosa, ma è un discorso di serietà e correttezza – esclama -. O le cose valgono per tutti, oppure per nessuno. Evidenzio il fatto che assolutamente nessuno di noi ce l’ha con il Nazionale, ma queste cose davvero iniziano a non avere più senso, perché oltre a non poter usare i déhors, ci sono costi ingenti per smontarli. Lo sappiamo, lo accettiamo, ma se vale per tutti. Io penso, ad esempio, a locali con pochi posti all’interno: per loro il déhors è la vita. Ci adattiamo, ma se le regole valgono solo per qualcuno non va bene».
Oggi, 23 gennaio è attesa la decisione del Comune.
Il servizio completo su Gazzetta Matin in edicola oggi, 23 gennaio e nella e-edition (digitare www.gazzettamatin.com e scaricare la copia).
In foto: il déhors del Caffé Nazionale non interessato dall’ordinanza di rimozione.
(Alessandro Bianchet)