Sanità: la prova di francese non sarà più un ostacolo per il reclutamento del personale
I candidati che non supereranno la preliminare prova di accertamento linguistico saranno comunque ammessi alle prove successive
Sanità: la prova di francese non sarà più un ostacolo per il reclutamento del personale. Sì unanime dell’aula al disegno di legge che contiene disposizioni organizzative temporanee e urgenti in materia di reclutamento di personale da parte dell’azienda Usl della Valle d’Aosta oltre che di organizzazione del sistema sanitario regionale e di formazione in ambito sanitario.
La novità
In particolare, si prevede che i candidati che non superino la preliminare prova di accertamento linguistico siano comunque ammessi alle prove successive: al termine del percorso saranno inclusi in apposite graduatorie separate che potranno essere utilizzate dall’azienda Usl esclusivamente per assunzioni a tempo determinato, senza corresponsione dell’indennità di bilinguismo, per una durata di trentasei mesi. Il personale che, entro trentasei mesi, supera la prova di accertamento linguistico matura il diritto all’assunzione a tempo indeterminato.
Il dibattito
La capogruppo di Pcp, Erika Guichardaz, ha definito il disegno di legge «necessario, anche se lo diciamo con rammarico. Da autonomista, pensare che si vada ad intaccare uno dei principi del nostro particolarismo ci lascia con l’amaro in bocca. D’altra parte, ci rendiamo conto della grande emergenza che sta interessando la sanità valdostana e nazionale e togliere dei vincoli può aiutare il reperimento di personale. Questa è una legge di emergenza, della “disperazione”, pensata in modo sperimentale che, immagino, potrà essere modificata in futuro adeguandola ai mutamenti della situazione. La carenza di personale non è legata al solo all’accertamento del francese ma anche ad altri gap importanti, come la difficoltà legata alla progressione di carriera e il fatto di avere un vecchio presidio ospedaliero»
Per il consigliere di Forza Italia Mauro Baccega «questo provvedimento è la riproposizione di una norma di emergenza già attivata in piena pandemia da Covid e scaduta a luglio 2022. Abbiamo anche preso atto che le norme sull’attrattività non hanno avuto i riscontri auspicati e molti concorsi vanno ancora deserti nonostante gli incrementi retributivi introdotti. C’è una timida inversione di tendenza, perché abbiamo appreso che qualche figura sanitaria sta tornando, ma il saldo è ancora negativo tra entrate e uscite dal sistema, così come c’è ancora un’importante carenza di organizzazione. Per noi di Forza Italia è necessario provarle tutte per trattenere e per attrarre: questa è la ragione del nostro voto a favore».
Il consigliere Claudio Restano (GM) ha commentato: «Questa è una norma attesa perché, oltre al capitolo sul bilinguismo, contiene aspetti altrettanto, se non più, importanti. Finalmente vengono ritoccate le articolazioni delle aree organizzative, in deroga al decreto Balduzzi, per il numero di strutture complesse e, a cascata, per quelle semplici. Elemento, questo, che ci consentirà di potenziare l’attrattività nei confronti del personale consentendo di rendere più attrattiva la nostra Azienda perché, da sola, l’indennità di attrattività non è sufficiente. Un passo epocale, un’inversione di tendenza che darà maggior forza e credibilità alla politica rispetto all’Azienda sanitaria».
Il capogruppo di Av-VdA Unie, Albert Chatrian, ha citato la difficoltà di «inserire nel quadro del nostro Statuto questa integrazione sull’esame del francese nei concorsi, ma era importante farlo: stiamo dando un’opportunità in più di reclutare personale sanitario coniugando la difesa del nostro Statuto con la necessità di avere medici e operatori sanitari, di cui abbiamo un grande bisogno. Con questo disegno di legge creiamo anche le condizioni per indirizzare le decisioni del direttore generale dandogli la possibilità di rivedere l’organizzazione all’interno dell’azienda Usl».
«Già tre anni fa – ha dichiarato la Consigliera di Pcp Chiara Minelli – la situazione della sanità era preoccupante e avevamo insistito molto con l’allora assessore Baccega perché si intervenisse sulla questione dell’esame di francese. Oggi la situazione si è fortemente aggravata. La norma è dettata da un’emergenza che probabilmente si protrarrà nel tempo perché la formazione di medici e di operatori sanitari richiede tempi lunghi. Bisogna correre ai ripari. Molto prima di noi lo ha fatto la Provincia di Bolzano. La norma è importante e avrebbe dovuto essere votata già tempo fa».
Per il capogruppo di Pour l’Autonomie, Marco Carrel, «il bilinguismo è il valore fondante del nostro Statuto speciale e per noi questo principio è ben saldo, ma viviamo un momento in cui la crisi sanitaria è sotto gli occhi di tutti. Questo disegno di legge è un tentativo di porre rimedio ad una situazione critica, che non riguarda solo la Valle d’Aosta, ma che vede la nostra regione in seria difficoltà anche per la sua configurazione geografica. Noi approveremo questo provvedimento perché non toglie il francese, ma permette di fare l’esame entro i 36 mesi dall’assunzione: toglie quindi tutti gli alibi che ci siamo costruiti per avere una sanità efficace ed efficiente».
Il consigliere Diego Lucianaz, annunciando il voto favorevole del gruppo Lega Valle d’Aosta, ha affermato: «Questa legge potrebbe finalmente essere l’occasione giusta per i dipendenti che usufruiscono del bonus bilinguismo per padroneggiare correttamente la lingua francese».
Il capogruppo di Fp-Pd, Paolo Cretier, ha parlato di «una norma attesa, necessaria e urgente, ma sperimentale, contenente la clausola valutativa che consentirà di programmare meglio. Si tratta di un altro tassello importante cui come gruppo diamo pieno sostegno, senza ma e senza dubbi ulteriori perché è un ennesimo passo per intervenire in un settore con la copertura dei posti, la fornitura di servizi adeguati per la prevenzione e la cura dei cittadini e delle loro famiglie non solo a livello centrale ma anche pensando ai territori, alle vallate alpine e agli ambulatori».
L’assessore
«La specificità linguistica è uno dei pilastri della nostra Regione – ha premesso nella replica del Governo, l’assessore alla sanità, Roberto Barmasse -. Con questa norma stiamo avviando un percorso sperimentale con la finalità di consentire a chi partecipa ai concorsi di essere assunto a tempo indeterminato previo superamento dell’esame di francese entro 36 mesi dall’assunzione ma non solo. Daremo la possibilità al personale di fruire di corsi di francese gratuiti, pagati dall’Azienda, orientati non solo al superamento dell’esame, in quanto consentiranno anche di appropriarsi veramente di una nuova lingua, approfondendo nel contempo la cultura valdostana. In questo periodo di profonda crisi e di quotidiana guerra che le strutture sanitarie stanno vivendo, bisogna fare delle scelte e questa norma rappresenta un notevole passo avanti nella ricerca del personale, conciliandosi però con i principi del nostro Statuto speciale, di cui la conoscenza del francese è uno dei pilastri inderogabili. Essere assunti a tempo indeterminato senza aver superato il francese andrebbe a minare uno dei nostri fondamenti statutari».