Vigile del fuoco escluso dalla Regione è riammesso dal Tar
L'amministrazione regionale è stata anche condannata a pagare le spese di lite
Vigile del fuoco escluso dalla Regione è riammesso dal Tar.
Mentre è fissata per il 10 gennaio l’udienza cautelare relativa al ricorso presentato da tre aspiranti vigili del fuoco contro il criterio di scorrimento della graduatoria scelto dalla Regione, spunta fuori un’altra sentenza del Tribunale amministrativo. Si tratta del caso di un altro aspirante pompiere che, rappresentato dagli avvocati Nicola Thiébat e Gabriel Oggiani (gli stessi che seguono l’altro ricorso), era decaduto dalla graduatoria in quanto aveva «maturato assenze dal corso formativo in misura superiore a quella consentita».
L’annullamento
Accogliendo però la sua istanza, i giudici amministrativi (presidente Silvia La Guardia, estensore Liliana Feletti) hanno annullato il provvedimento di “esclusione” della Regione. Il ricorrente, infatti, è riuscito a dimostrare che «il superamento del numero massimo di assenze è dipeso da un legittimo impedimento».
In aggiunta, a differenza di quanto sostenuto dall’Amministrazione regionale, «la mancata richiesta dell’aspettativa» dalla società per cui l’aspirante vigile del fuoco lavoro «non può considerarsi violazione degli obblighi normativi, giacché» il ricorrente «non ha mai iniziato a seguire le lezioni, né la Regione gli ha versato l’assegno di frequenza formalmente attribuito».
Per questi motivi, si legge in sentenza, «l’atto impugnato è illegittimo nella parte in cui ha disposto la decadenza del ricorrente dalla graduatoria, anziché consentirgli di partecipare al primo corso successivo attivato entro il termine di validità della stessa».
Oltre a dare ragione al ricorrente, dunque, il Tar della Valle d’Aosta ha anche condannato la Regione al pagamento delle spese di lite, «liquidandole forfettariamente nell’importo di 2 mila euro, oltre accessori di legge e rimborso del contributo unificato».
(Federico Donato)