Doues, da Savona alla Coumba Freida per aprire un negozio: la storia di Stefania e Vittorio
I due maestri liguri hanno preso aspettativa e, appena possibile, si occuperanno della gestione del negozio multiservizi "Pour le Pays"
Una coppia di liguri (con quattro figli) che, nell’estate di quest’anno, decide di lasciare Savona per stabilirsi nella Valpelline e aprire un’attività nel comune di Doues. E’ la storia di Stefania Cortese e Vittorio Siri, entrambi maestri di scuola, e dei loro figli: Benedetta, Federica, Sebastiano e Giacomo. Dopo varie estate passate tra le montagne che circondano l’Unité Grand Combin, la famiglia ha deciso di lanciarsi in una nuova avventura sul territorio valdostano.
Il racconto
«Noi abbiamo sempre vissuto a Savona – racconta Stefania -, ma praticamente ogni estate venivano in Valpelline. Siamo stati in diversi comuni, come Oyace, ma quest’anno avevamo scelto Doues. Frequentando la Parrocchia abbiamo conosciuto un po’ di persone e qualcuno ci ha raccontato che il Comune stava cercando qualcuno che potesse gestire il negozio multiservizi “Pour le Pays”. Ne abbiamo parlato a casa e, visto l’entusiasmo dei nostri figli, abbiamo deciso di provare ad allontanarci dal caos della grande città e di stabilirci a Doues, prendendo la gestione del negozio».
La coppia, dunque, ha preso un anno di aspettativa al lavoro e ha affittato una casa nel comune della Valpelline. «Abbiamo deciso che era il momento di provare un cambiamento anche perché questo territorio ci ha colpito – continua la maestra ligure -. L’accoglienza è stata incredibile e tutti hanno un modo di fare genuino. Ci hanno davvero conquistati. I nostri figli sono già iscritti a scuola e si trovano molto bene, quindi anche noi siamo entusiasti. Nelle grandi città siamo solo “massa”, mentre qui c’è una grande attenzione alle persone e i servizi sono ottimi».
Non solo: secondo Stefania, una grande differenza tra Savona e il paesino di montagna sta anche nel fatto che «qui i nostri figli hanno spazi verdi in cui giocare e possono muoversi tranquillamente a piedi, anche per andare a scuola. Sembrano cose banali, ma nelle grandi città non è così».
Dal Comune
Per il Comune di Doues il fatto che persone residenti fuori Valle decidano di prendere la residenza sul territorio comunale è sicuramente una buona notizia, ma, in questo caso, è rilevante anche il fatto che Giacomo e Stefania abbiano deciso di prendere in gestione “Pour le Pays”. «Il bando per la gestione era andato deserto – ricorda l’assessora Flavia Abram -, ma per fortuna abbiamo ricevuto la proposta dai due maestri di Savona. L’intenzione è quella di creare un negozio multiservizi, quindi ci sarà un alimentari e un’infopoint. Ma anche un piccolo spazio dedicato allo snackbar e un luogo dotato di wi-fi e postazioni computer in cui, magari chi non è pratico, può ricevere aiuto per utilizzare ad esempio lo Spid o il Fascicolo sanitario elettronico».
In aggiunta, il Comune di Doues sta anche valutando la possibilità di creare uno spazio per la consegna di farmaci (nel comune non è presente una farmacia). «I medici di base potranno inviare una richiesta alle farmacie vicine, come quella di Valpelline, e far consegnare i farmaci al negozio – spiega l’assessora -. In questo modo non sarà più necessario prendere la macchina e scendere fino a Valpelline».
Poi, «l’attività fornirà anche il cibo locale per la mensa della scuola e, ma questa è ancora un’ipotesi, “Pour le Pays” potrebbe anche vendere giornali».
«Ottima notizia»
E’ soddisfatto della notizia il sindaco di Doues, Giorgio Abram, che afferma: «Sapere che una famiglia ha deciso di venire a vivere qui dalla Liguria ci fa sicuramente piacere. E siamo anche molto contenti di poter riaprire, magari già a metà gennaio, il negozio polifunzionale. Il paese tornerà così ad avere dei servizi in più».
Per il momento, comunque, “Pour le Pays” è stato affidato provvisioriamente – con determina del segretario comunale datata 21 dicembre – alla “ditta individuale Cortese Stefania”.
«Questa è la prassi – spiega il primo cittadino -, ma appena avremo tutti i documenti si procederà con l’affidamento definitivo e l’attività potrà finalmente riaprire».
L’articolo è stato pubblicato su Gazzetta Matin in edicola lo scorso 24 dicembre.
(f.d.)