Manifesti no vax negli spazi dell’Aps, l’Ordine dei medici critico: «non aiutano la salute pubblica»
La campagna è del Comitato per la tutela dei diritti umani e costituzionali
Manifesti no vax negli spazi dell’Aps, l’Ordine dei medici critico: «non aiutano la salute pubblica».
L’assemblea dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri ha stigmatizzato la campagna no vax che ha occupato gli spazi pubblicitari dell’Azienda di Pubblici Servizi di Aosta.
Una serie di manifesti invitano a non vaccinarsi e mettono in dubbio la validità dei vaccini.
Manifesti no vax del Comitato per la tutela dei diritti umani e costituzionali
Si tratta di una serie di manifesti del Comitato per la tutela dei diritti umani e costituzionali che, si legge sugli stessi, «invitano a ragionare».
«Tali manifesti inducono timori, sollevano dubbi alimentano un clima di diffidenza che non aiutano la salute pubblica e il diritto costituzionale alla stessa» scrive in una nota il presidente dell’Ordine dei medici Roberto Rosset.
Il diritto di espressione non deve a nostro avviso compromettere l’attività del sistema sanitario e, soprattutto, non deve procurare allarme ingiustificato nella popolazione.
Legittimità dell’obbligo vaccinale
La Corte Costituzionale si è recentemente pronunciata sulla legittimità dell’obbligo vaccinale dando completa ragione alle evidenze scientifiche sugli stessi.
Più dell’86% della popolazione e bel il 99,2% dei medici si è vaccinato e grazie a questo stiamo iniziando a controllare la pandemia evitando gli effetti acuti più gravi e quelli non meno gravi che rimangono a lungo termine (long-covid).
Ordine dei medici: diffusione del virus maggiore
Non è finita in quanto nel solo periodo ottobre-novembre 2022 sono stati notificati quasi 2 milioni di casi, contro i 300 mila degli stessi mesi del 2021.
Ciò vuol dire che la diffusione del virus oggi, con la variante Omicron BA.5, è almeno 10 volte superiore a quella dello stesso periodo dello scorso anno e l’unica arma che abbiamo oltre alle mascherine e al distanziamento rimane la vaccinazione come lo è stata per il vaiolo mortale per il 30% dei casi, che causava due milioni di morti nel 1969 e che è scomparso dal 1979 come pure per la poliomielite scomparsa dal 1982 quando solo nel 1958 erano stati notificati in Italia oltre 8 mila casi.
«Sono solo due delle tante malattie infettive che, grazie ai vaccini, sono rimaste solo nei libri di storia» puntualizza il dottor Roberto Rosset.
(re.aostanews.it)